Jannik Sinner scrive la storia del tennis italiano a Melbourne e conquista l’Australian Open 2024. Primo Slam della carriera per il giocatore azzurro, che porta a casa una finale epica contro Daniil Medvedev in cui si è trovato in svantaggio di due set a zero ed ha dovuto firmare una rimonta clamorosa. 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 il punteggio finale, maturato dopo 3h44′ di gioco, che consegna Sinner alla leggenda. Jannik è il primo italiano di sempre a vincere l’Australian Open.
NUMERI, STATISTICHE E RECORD DI SINNER
DOVE VEDERE LA REPLICA DELLA FINALE
CLASSIFICA VINCITORI SLAM ALL-TIME
CRONACA – Sinner tiene comodamente la battuta in apertura e poi costringe subito Medvedev ai vantaggi nel turno di risposta. Purtroppo si tratta però di un’illusione visto che tale scenario non si ripeterà nel prosieguo del set. Già a partire dal game seguente, Jannik perde infatti la battuta a zero e si trova costretto ad inseguire nel punteggio. Ed è un bel problema perché Medvedev è pressoché impeccabile quando serve, non solo con aces e prime vincenti ma anche con i colpi in uscita dal servizio. Il russo consolida dunque il proprio vantaggio e, senza difficoltà, game dopo game, sale 5-3. Medvedev non deve attendere neppure di servire per il parziale perché nel nono gioco strappa nuovamente la battuta all’avversario e fa suo il set per 6-3 dopo 36 minuti di gioco. Emblematico un dato: in tutto il torneo Sinner aveva perso il servizio solo due volte, nel solo primo set della finale ha perso il servizio due volte.
Il copione non cambia nel secondo set, anzi le cose si mettono ancora peggio per Sinner, subito costretto ad un turno di servizio a 16 punti in cui deve salvare 4 palle break. Medvedev però ingabbia l’azzurro sulla diagonale di rovescio e lo sorprende con sortite a rete inaspettate. Dal canto suo, Jannik continua a servire poche prime e ad accusare ancora l’inevitabile tensione della sua prima finale Slam. Emblematici i quattro game che seguono l’1-1: Medvedev tiene due volte il servizio a zero, Sinner invece perde due volte il servizio e, sconsolato, scivola sotto 1-5. Set finito? No, perché l’azzurro giustamente tenta il tutto per tutto nel settimo gioco e, grazie a un paio di risposte vincenti, riesce finalmente a strappare la battuta a Medvedev, per la prima volta nel match. Sinner si procura anche una palla break nel nono gioco, dopo il doppio fallo commesso dal russo sul set point. Medvedev continua però a giocare meglio i punti importanti e, sempre per 6-3, vince anche la seconda frazione.
Il terzo set scorre via rapido e non solo non ci sono palle break ma nei primi otto giochi non si arriva neanche mai ai vantaggi. Il primo sussulto è nel nono gioco, quando Medvedev costringe l’avversario ai vantaggi: commette però un grave errore e poi Sinner si salva grazie al servizio, issandosi sul 5-4. E’ nel decimo gioco che invece cambia la situazione poiché Medvedev commette una serie di gratuiti molto gravi con il dritto e offre più di una chance all’avversario. Sinner si mangia le mani per un comodo passante sbagliato al termine di uno scambio da 31 colpi (che gli avrebbe dato due set point) ma non si disunisce e torna all’attacco. E’ ancora il dritto a tradire il russo nel momento clou e, già al primo set point, Jannik va a segno, incamerando il parziale per 6 giochi a 4. Dopo poco più di due ore di gioco, si riapre la finale: e l’inerzia stavolta è dalla parte dell’altoatesino.
Il quarto parziale sembra essere una fotocopia del precedente. Prima di arrivare al 5-4 Sinner, però, ne succedono di cose. L’azzurro si procura infatti una palla break nel secondo gioco e un’altra nel quarto, ma Medvedev si salva e resta attaccato nel punteggio. A sua volta, Jannik è costretto a fronteggiare una delicatissima palla break nel settimo game ma l’annulla nel miglior modo possibile: con un ace. Senza ulteriori sussulti si giunge dunque al decimo gioco, in cui Medvedev è chiamato a servire per prolungare il set. Il russo parte bene, ma poi si complica la vita con un paio di errori gravi figli della tensione del momento e offre una ghiotta opportunità all’azzurro. Sinner annulla una chance del 5-5 e, senza farselo ripetere due volte, al primo set point s’impone per 6-4, portando la finale al quinto. Nel quinto e decisivo set, infine, il game decisivo è il sesto, in cui Sinner conquista il break a 15 e strappa il servizio a Medvedev, issandosi sul 4-2. Dopo aver consolidato il break nel gioco seguente, l’azzurro amministra il proprio vantaggio e chiude poco dopo, trafiggendo Medvedev con un dritto vincente sul primo match point. 6-3 Jannik: a Melbourne è storia.