La Rome Tennis Academy chiude. Dopo tre anni di lavoro con alcuni dei migliori e delle migliori giovani del panorama nazionale, l’accademia situata in zona Bel Poggio, nella capitale, interrompe la sua attività. La divergenza di obiettivi tra la proprietà e il settore operativo ha portato a questa dolorosa ma inevitabile decisione. La speranza è che i ragazzi, i genitori, i maestri e tutti coloro che anche per una sola giornata di torneo abbiano calcato i campi e i prati della Rome Tennis Academy ne possano conservare un ricordo positivo, come la passione con cui giorno dopo giorno sono andati in scena gli allenamenti dei veri protagonisti, i tennisti.
Le dichiarazioni di Santopadre – Rammarico nelle dichiarazioni del direttore tecnico Vincenzo Santopadre “Purtroppo questa avventura volge al termine per differenza di vedute con la proprietà. Restano tre anni intensi, in cui speriamo che tutti i ragazzi, le loro famiglie e lo staff dell’accademia si siano trovati bene e abbiano fatto comunque un bel percorso che non va perso. Magari un giorno ci ritroveremo. Auguriamo a tutti i migliori successi: grazie per averci accompagnato in questa esperienza”.
Le parole di Cobolli – Dello stesso avviso l’altro head coach della Rome Tennis Academy, Stefano Cobolli: “Dispiace che sia terminato l’ambizioso progetto di creare un’accademia tennistica a Roma. Sapevamo che sarebbe stato complicato, ma in questi tre anni ne sono successe davvero tante. La pandemia, non ancora finita, ci ha fermato a lungo, e una serie di inattesi cambiamenti sia tecnici sia strutturali ci ha costretto a fronteggiare difficoltà più grandi di noi. Nonostante tutto, con tenacia e passione negli ultimi mesi ci siamo risollevati, e di questo sono molto fiero. Ringrazio i miei compagni di viaggio, Massimiliano Meschini e Vincenzo Santopadre, tutti i maestri e i preparatori atletici che hanno lavorato con noi, il team comunicazione, l’infaticabile Stefan che si è occupato dei campi e soprattutto i genitori che ci hanno affidato i loro figli credendo tanto in noi. E ovviamente i ragazzi, senza i quali nulla sarebbe potuto nascere e svilupparsi. Personalmente ho imparato tanto da questa esperienza per quanto riguarda l’importanza del confronto con i tecnici e l’aspetto imprenditoriale del lavoro: sono certo che d’ora in avanti sarò molto molto più ‘attento’”.