Lexington, Kentucky. Città sede della prestigiosa università che si fa conoscere soprattutto per i successi in campo cestistico, ma anche luogo in cui ogni estate viene organizzato un torneo challenger dal discreto campo di partecipazione. Un’ottima preparazione per i giocatori fuori dai top-100 che poche settimane dopo dovranno affrontare le qualificazioni degli US Open. Nel 2019, anno della sua esplosione, a trionfare fu Jannik Sinner, che poi si qualificò a New York per la sua prima prova dello Slam perdendo da Stan Wawrinka al primo turno. Sono passati cinque anni e ora l’altoatesino il major americano l’ha vinto.
Cinque sono anche gli anni che dividono il numero uno al mondo e il miglior classe ’06 del circuito, ovvero Joao Fonseca, che poche settimane fa si è aggiudicato lo stesso torneo in Kentucky. A Bologna, per la Coppa Davis, gli occhi sono puntati quasi tutti sull’Italia che inizia la sua difesa del titolo, ma tra i maggiori spunti d’interesse c’è proprio il giovane talento brasiliano che oggi viene schierato come singolarista contro Matteo Berrettini. Circa 500 posizioni scalate quest’anno nel ranking, che ora lo vede alle soglie dei primi 150 alla posizione n°158. Già due quarti di finale a livello ATP, entrambe sul rosso: a Rio, in casa a febbraio, e poi un paio di mesi più tardi a Budapest. Un’ascesa che ricorda davvero molto quella messa in atto da Sinner durante il 2019, l’anno dei suoi 18 anni. E il trofeo di Lexington potrebbe forse considerarsi un segno. Detto ciò, i percorsi dei due restano diversi: Jannik uscì fuori quasi all’improvviso, dopo aver quasi del tutto saltato la carriera juniores. Fonseca no, il salto nel circuito ATP è arrivato dopo essere stato n°1 del mondo under-18 e aver trionfato agli US pen junior lo scorso anno. Le aspettative per il 18enne di Rio sono alte, anche perché il talento, con quella velocità di braccio che si ritrova, è facilmente visibile a occhio nudo: già firmato da un po’ di tempo un contratto con ‘On’, l’azienda svizzera che sponsorizza la prima giocatrice al mondo Iga Swiatek, lo statunitense Ben Shelton e da qualche mese anche il nostro Flavio Cobolli.