
Jacopo Vasamì - Foto Roberta Corradin / IPA Sport / IPA
Jacopo Vasamì ai quarti di finale del Challenger 100 di Monza. Il tennista classe 2007 è esploso nelle ultime settimane con la prima partita a livello Challenger a fine marzo a Barletta, dopo aver superato le qualificazioni da n.1500 Atp battendo Gianluca Mager (n.435) e Alessandro Pecci (n.457). Al primo turno è stato sconfitto dal n.300 del mondo Vitaliy Sachko, ma al termine di quasi due ore e mezza di lotta e con un match point non sfruttato al tie-break del terzo set (6-3 1-6 7-6). Segnali di crescita che hanno permesso al tennista cresciuto, dal 2020, alla Rafa Nadal Academy di guadagnarsi una wild card per il Challenger di Monza. Al primo turno vittoria dominante (6-3 6-4) contro il britannico n.218 Atp Paul Jubb. Al secondo turno un’altra prestazione straordinaria contro uno delle più grandi promesse del tennis spagnolo, e non, Martin Landaluce. 6-4 6-4 all’iberico n.154 Atp e primo quarto di finale a livello Challenger. I risultati degli ultimi 10 giorni lanciano Vasamì, prima del torneo n.1137 del mondo, in piena top 1000. Da lunedì sarà almeno 853° (23 punti).
In caso di approdo in semifinale guadagnerebbe altre 100 posti andandosi a posizionare intorno al n.740. “Avere già la possibilità di fare esperienza a livello Challenger mi può aiutare tanto, ma quest’anno il focus rimane sull’attività juniores. Giocherò i quattro tornei del Grande Slam, tutti con almeno un appuntamento in preparazione. Quindi per Parigi sarà il Trofeo Bonfiglio di Milano, al quale non vedo l’ora di partecipare sia per il prestigio dell’evento sia per la possibilità di giocare in Italia; per Wimbledon l’evento di Roehampton e così via. Poi vedremo come sarò messo in classifica”, le parole di Vasamì, che ha come obiettivo di essere stabilmente nel circuito Challenger dal 2026. Se ci dovessero essere occasioni come quella di Monza, sarà importante sfruttarle al massimo per guadagnare punti Atp: “Vorrei chiudere l’anno fra i primi 10 del ranking juniores, il che, grazie al programma ITF, il prossimo anno mi garantirebbe la possibilità di giocare una decina di Challenger partendo direttamente dal main draw”, conclude Vasamì nell’intervista post partita con Landaluce.

Chi è Jacopo Vasamì
Nato il 19 dicembre del 2007, mancino, dotato di un ottimo servizio e tennista per caratteristiche poco incline ad attendere l’errore dell’avversario, comincia a giocare a tennis da piccolissimo, ottenendo sin da subito risultati di rilievo nei primi tornei under ed entrando nel giro delle nazionali giovanili. Un capitolo importante della sua storia è arrivato nel 2020, quando all’età di tredici anni decide di accettare la proposta della Rafa Nadal Academy, trasferendosi in pianta stabile alle Baleari per affrontare un’esperienza a tuttotondo, tra tennis e studio. Un percorso, quello spagnolo, proseguito fino a inizio 2025, quando decide di tornare nella sua Roma, dove ha sempre vissuto nonostante sia nato ad Avezzano, e dal suo storico coach Fabrizio Zeppieri, colui che lo ha cresciuto e all’epoca del trasferimento in Spagna assecondò la sua volontà di lanciarsi in una nuova sfida, utile soprattutto per la crescita umana e personale. L’improvviso balzo del romano nella classifica Under 18 è giunto a poche settimane dalla conclusione degli Australian Open. Un miglioramento rapidissimo, aiutato anche dalle sessioni di allenamento di sparring con Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, sul centrale di Wimbledon nel 2024. Sonego ha scelto Vasamì come sparring partner in avvicinamento alla sfida degli ottavi di finale degli Australian Open 2025 contro Learner Tien e a quella dei quarti di finale contro Ben Shelton, e non soltanto perché mancino proprio come i suoi futuri avversari. “In Australia ho vissuto dei momenti bellissimi e ho capito di voler tornare lì anche da professionista. Stare a contatto con i campioni, seguire i loro allenamenti e le loro abitudini, è un’esperienza che ti forma moltissimo. Oggi sono più consapevole dei miei mezzi”, ha detto Vasamì dopo il rientro dalla trasferta di Melbourne.