Prima finale in carriera a livello Challenger per Andrea Arnaboldi, a Portoroz in Slovenia (75mila$, Hard) sconfitto solo dal francese Lestienne. Il trentenne di Cantù si avvicina con questi 48 punti al best ranking (153 ATP) assestandosi intorno alla posizione numero 170 della classifica mondiale. A parte la finale dove Andrea è apparso svuotato sul piano delle energie agonistiche, per il resto del torneo l’azzurro ha davvero tirato fuori il suo gioco spumeggiante e divertente, capace di spingere al momento giusto e sapendosi difendere per contrattaccare alla bisogna. Andrea Arnaboldi è sempre lì, si allena, gira il mondo, non si scoraggia quando le cose vanno male, non si esalta quando vanno meglio. Nessun traguardo è precluso a questo piccolo grande campione italiano, che mantiene un livello qualitativo di prestazione altissimo in queste ultime settimane. Il torneo nella bellissima cornice della cittadina slovena era cominciato subito bene per Arnaboldi, con una vittoria sulla WC locale Kocevar-Desman per poi battere il tedesco Kamke (sempre difficile da superare) e nei quarti eliminare il bosniaco Setkic. Arriviamo così alla semifinale, durissima, e che poi influirà sulla finale stessa avendo tolto tante energie ad Andrea: l’incontro era la rivincita della settimana precedente contro lo spagnolo Menendez-Maceiras ed è stato vinto in lotta da Arnaboldi 7-6 7-5 che ha vendicato la precedente sconfitta a Segovia. Alla fine del match la tensione si tagliava col coltello, perché lo spagnolo ha provato con mezzi più o meno eticamente leciti di “girare” un match che gli stava sfuggendo di mano. Proteste, perdite di tempo, finti infortuni, Menendez-Maceiras ha usato tutto il repertorio possibile per infastidire Andrea che tuttavia non è caduto nel tranello ed ha portato a casa il match. Su diversi social il comportamento dello spagnolo è stato censurato, e senz’altro è criticabile, però va ricordato sempre che il campo da tennis è una arena dove i contendenti se le danno di santa ragione. E forse è spettacolo anche questo. Certamente il match è stato così pieno di tensione agonistica che poi di questo ha approfittato Lestienne in finale dominando il nostro tennista, che comunque si consola con 5400 Euro lordi. Con i quarti di finale conquistati, Moroni raggiunge il suo best ranking alla posizione 214 ATP.
Alexey Popyrin, australiano di origine russa, che solamente un anno fa era numero 2 del mondo nelle classifiche Juniores, raggiunge una clamorosa finale partendo dalle qualificazioni nel più ricco Challenger della settimana, a Jinan in Cina (150mila$, Hard). A soli 19 anni è già top 300 e proiettato nel tennis che conta a grande velocità. Nell’atto conclusivo ha sconfitto il britannico James Ward, giocatore assai più esperto e già top 100 nel 2015. Ricordo che ad un certo punto della sua carriera giovanile, intorno ai 13 o 14 anni si allenava da Piatti a Bordighera e che più di qualche osservatore ne notava le qualità da una parte ma dall’altra non lo considerava un vero fenomeno, a vantaggio di altri prospetti ritenuti più promettenti alla stessa età, come Shapovalov o De Minaur, australiano anche lui con il quale Popyrin si è anche allenato insieme al Centro Tecnico Nazionale Australiano. Più avanti di lui in classifica ATP adesso tra i più giovani abbiamo solo i tre citati prima e Auger Aliassime con Kecmanovic. Il papà Alex, un russo trasferitosi in Australia almeno 20 anni fa, lo ha costruito per bene, inserendolo nelle Accademie più importanti del mondo, e forgiandolo attraverso vari stili, da quello di Bradenton, servizio e diritto, passando per quello tipicamente australiano a base di tocco a rete, ma anche gestendo bene anche le trasferte europee come quella già citata di Bordighera e in Spagna. Ciò gli ha regalato un gioco molto completo, e secondo noi presto sarà un top 100, perché pur non avendo le stimmate del fuoriclasse è già pronto per i palcoscenici maggiori. Si dice che il papà Alex abbia speso almeno 50mila euro l’anno da quando aveva 10 anni, in realtà chi lo conosce bene racconta di un modello economico del tipo di papà Yuri Sharapov, che per la figlia Masha cercava aiuti economici laddove poteva memtre lavorava 24 ore al giorno. Insomma il giovane Alexey non è un figlio di papà. Non c’erano azzurri nel torneo cinese.
A Pullach, in Germania (150mila$+H, terra) il tedesco Struff, tds numero 1 e ormai prossimo alla top50, arriva in finale ma poi perde dal portoghese Pedro Sousa alla seconda finale consecutiva dopo un 2018 non eccezionale per lui. Migliore dei nostri all’Isar Open tedesco è stato Gianluca Mager che ha raggiunto i quarti di finale e con questo risultato si porta al numero 297 ATP vicinissimo al suo best ranking. Il sanremese, che nel primo turno ha superato Lorenzi e poi il russo Avidzba, è stato sconfitto dal tedesco Krawietz al terzo set e appare in grande ripresa, del resto i mezzi ci sono tutti e Gianluca sembra aver trovato la giusta dimensione anche come equilibrio interiore. La coppia Bracciali/Bolelli sconfitta in finale nel torneo di doppio.
Ad Aptos, CA, USA (100mila$, Hard) ottima performance del nostro Thomas Fabbiano, spintosi fino alle semifinali, battuto solo da super Kokkinakis, l’australiano che è sceso oltre la duecentesima posizione a causa di un infortunio. In finale il 22enne di origine greca ha superato in due set il sudafricano Harris, 21 anni e forma smagliante con best ranking al 145 ATP. Kokkinakis invece rientra in top 200 con questa vittoria.
FUTURES.
Copertina dei Futures dedicata a Pietro Rondoni, che a Cornaiano (25mila$+H, terra) conquista il terzo titolo stagionale nel migliore momento della carriera. A 24 anni il tennista vercellese raggiunge il suo best ranking intorno alla posizione numero 350 ATP. In finale ha sconfitto il francese Reboul, testa di serie numero 8. Bene a Cornaiano anche Davide Galoppini, sconfitto ai quarti proprio da Rondoni.
A Jakarta in Indonesia (25mila$, Hard) clamorosa vittoria dell’indiano di 23 anni Kaliyanda Poonacha, partito dalle qualificazioni e da numero 1160 ATP al primo successo in un Futures . In Illinois, a Edwardsville (25mila$, Hard) festival dei giovanissimi con una finale meravigliosa tra l’argentino Geller e l’americano Korda, di cui abbiamo già parlato anche la settimana scorsa. Geller, 19 anni, sta muovendo i primi passi nel circuito dei grandi dopo una carriera giovanile sfavillante, mentre Korda il figlio del grandissimo Petr, campione ceco, ha 18 anni ed è più avanti in classifica ATP. Seconda finale ATP per Korda, persa alla fine 7-6 al terzo che regala il primo successo al giovane argentino di origini tedesche Geller.Fuori Caruana al secondo turno, e il giovane italo-americano appare un po’ in difficoltà dopo un 2017 molto buono anche se ha trionfato in questo torneo nel doppio. Fuori al primo turno Francesco Ferrari, che sta crescendo alla grande grazie alla sapiente guida di Claudio Pistolesi.
Splendida affermazione anche per Alessandro Petrone a Innsbruck (15mila$, terra) che da testa di serie numero 1 mette in fila tutti gli avversari, vince il secondo torneo stagionale e avvicina il suo best ranking piazzato alla posizione numero 407 ATP. Per il tennista ventisettenne lombardo la stagione è stata un po’travagliata anche per una fastidiosa pubalgia che ora appare superata. Quarti di finale per Giacalone.
A Minsk (15mila$, Hard) vittoria per l’uzbeko Karimov, ex numero 6 del mondo Juniores e già in top 500: secondo trofeo della sua giovane carriera, che sarà senz’altro luminosa. Ad Eupen in Belgio (15mila$, terra) la tds1 Vanneste, padrone di casa che sta crescendo in modo esponenziale ha affrontato in finale l’argentino Etcheverry. Vanneste ha avuto uno sviluppo tecnico abbastanza sorprendente in questa stagione, dopo annate in cui non si era molto messo in evidenza. Ora però appare pronto per lo sbarco nei Challenger nonostante la sconfitta con Etchverry in due set nell’atto conclusivo. Benissimo il perugino Stefano Baldoni spintosi fino ai quarti di finale. A Hyvinkaa in Finlandia (15mila$, terra) la tds4 svedese Gustav Hansson bissa il successo in terra finnica della settimana precedente mentre a Trier in Germania (15mila$, terra) trionfa il padrone di casa Choinski.
Il francese Mathieu Perchicot, numero 900 ATP vince il torneo il torneo di Casablanca (15mila$, terra) con il nostro Andrea Bessire ottimo quartofinalista. A Koszalin, Polonia (15mila$, terra) vince il sorprendente Szymon Walkow che ha trovato la settimana della vita lui che è un eccellente doppista che gira il mondo giocando i tornei della specialità di doppio, pur senza un partner fisso che sta cercando con difficoltà di trovare da numero 192 ATP appunto in doppio. In Portogallo (15mila$, Hard) era impegnato Julian Ocleppo, eliminato al secondo turno dal finalista Cacao, il quale poi è stato sconfitto nel turno conclusivo da Federico Ferreira Silva, 23enne portoghese presto nelle prime posizioni del ranking mondiale secondo noi, molto competitivo sia su terra che sul veloce. In Romania a Bucharest (15mila$, terra) il padrone di casa Dragos Dima sbaraglia il campo e a 26 anni conquista l’ottavo titolo della sua carriera. Fuori per ritiro Bobby Marcora in semifinale. A Kazan, in Russia (15mila$, terra) vince Alexander Zhurbin al secondo successo della carriera, battendo in finale il promettente russo Kristian Lozan, tennista da attenzionare, 19enne allenato dal vecchio campione Volkov, che presto si affaccerà con successo nei Challenger.
Milan Zekic, serbo batte in finale il nostro Simone Roncalli in Serbia F1 a Novi Sad (15mila$, terra): benissimo qui Andrea Picchione (primo punto ATP per lui), l’allievo di Enrico Iannuzzi, coach che si sta mettendo in evidenza con una personalizzazione significativa dell’allenamento e una grande capacità empatica con i ragazzi.Picchione ha iniziato a giocare a 7 anni, il tennis è sempre stata la sua passione e ha continuato a giocare anche a Chieti quando la famiglia si è dovuta trasferire a causa del terremoto del 2009. Si allena al Circolo Peppe Verna a L’aquila, appunto con Enrico Iannuzzi che lo accompagna anche ai tornei e lo sta forgiando e plasmando. Insegnante attento ed appassionato, esperto avendo girato decine di tornei in giro per il mondo, Iannuzzi sembra essere la persona adatta per far crescere ragazzi giovani come Andrea.
Alex Molcan trionfa in Slovacchia a Bratislava (15mila$, terra) ed è alla 15esima vittoria consecutiva: tre tornei vinti in successione per il ventenne slovacco in grande splovero: già 15 del mondo nel 2015 a livello Juniores ora Molcan sta riuscendo a dominare anche a livello ATP, tecnicamente già pronto con margini di crescita importanti soprattutto a livello dell’atteggiamento mentale in campo.A Pozoblanco in Spagna (15mila$, Hard) va a vincere il francese Mick Lescure al suo quarto successo in carriera in finale sul più quotato spagnolo Perez Sanz. Bene Marco Brugnerotto, fuori al secondo turno.