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Bastano quarantacinque minuti a Lukas Lacko per aggiudicarsi gli Internazionali Città di Brescia 2017 con un pesante 6-1 6-2 rifilato a Laurynas Grigelis. Si tratta della finale più corta della stagione nel circuito Challenger, otto minuti più breve dell’atto conclusivo di Happy Valley vinto da Gojowczyk su Jasika. Missione compiuta dunque per lo slovacco, al secondo torneo consecutivo vinto dopo quello di casa a Bratislava sette giorni fa e un posto nel main draw degli Australian Open 2018 assicurato. Uno stato di grazia per Lacko, che non ha mai dato chance al suo avversario anche sul 6-1 4-1 30-30, quando gioca un passante da lontanissimo dopo essere stato costretto sulla difensiva dalla violenta risposta di Grigelis. Dura solamente 20 minuti il primo set, a poco serve l’incitamento del migliaio di appassionati sugli spalti di Brescia: Lacko continua a macinare vincenti e archivia la contesa in tre quarti d’ora. Al momento della stretta di mano con Grigelis, si è quasi scusato per aver giocato così bene. Non se lo aspettava. “In effetti ho giocato troppo bene – ha detto Lacko – non ci sono tanti match come questo nel corso della stagione e sono contento di averne vissuto uno proprio adesso, soprattutto a fine stagione. Ne avevo bisogno”.
Va dunque in porto con successo la quarta edizione di Brescia. Durante la premiazione, cui ha presenziato anche Sergio Palmieri (direttore degli Internazionali BNL d’Italia, nonché presidente del Comitato Regionale Lombardo), il direttore del torneo Mauro Ricevuti – dopo i ringraziamenti di rito – ha promesso che Brescia ci sarà anche nel 2018, ancora più forte e nella speranza di avere un pizzico di fortuna in più con il campo di partecipazione. I tanti ritiri che hanno costellato la vigilia del torneo hanno rappresentato una brutta figura soltanto per i giocatori e messo a nudo un regolamento un po’ troppo permissivo con gli stessi. Nel frattempo, gli Internazionali Città di Brescia hanno raccolto i complimenti e una valutazione positiva del supervisor ATP, il tedesco Roland Herfel.