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La finale del Challenger di Brescia 2017 sarà tra Laurynas Grigelis e Lukas Lacko. Lo slovacco, nella prima semifinale, ha sconfitto per 6(3)-7 6-4 7-6(1) Mirza Basic ed affronterà nell’ultimo atto il lituano, vincente nella seconda semifinale contro Viktor Galovic con il punteggio di 7-6(4) 6-1. I precedenti parlano di un 2-0 a favore di Lacko.
LACKO CONQUISTA IL PASS PER L’AUSTRALIA
Nella prima semifinale, decisamente combattuta, Lukas Lacko ha raccolto la nona vittoria consecutiva, pur dovendo lottare duramente contro Mirza Basic. Entrambi a loro agio sul campo in Play-It, hanno dato vita a una sfida equilibrata, il classico match deciso da un paio di punti. Lo slovacco si è imposto 6-7 6-4 7-6 rischiando grosso nel terzo, quando ha dovuto cancellare due palle break sull’1-2. Ma andiamo con ordine: Lacko è partito meglio, prendendo un break di vantaggio in avvio, ma si è fatto raggiungere al quinto game. Il set si è dunque deciso al tie-break, in cui Basic ha mostrato un pizzico di coraggio in più. Forte della sua esperienza, e della fiducia accumulata in questi giorni, Lacko è rimasto attaccato al match e ha trovato un prezioso break in avvio di secondo: stavolta lo ha conservato fino alla fine, allungando il match al terzo. La sfida è stata interessante sul piano tattico, poiché i due hanno saputo mettere a nudo i punti deboli altrui. Per la prima volta nel torneo, Lacko ha evidenziato le difficoltà sul piano atletico. È vulnerabile in fase difensiva e spesso Basic lo ha punito con interessanti soluzioni lungolinea. Da parte sua, lo slovacco ha capito di dover alternare i soliti colpi in topspin ad alcune palle senza peso: quando Basic non può appoggiarsi sul colpo altrui, diventa ben più vulnerabile. Regolarissimo per tutto il torneo, oggi ha commesso un gran numero di errori gratuiti. E pensare che ha avuto una grande occasione nel quarto game del terzo, quando si è trovato 15-40 sul servizio di Lacko. Può recriminare sulla seconda chance, in cui ha messo in rete un rovescio non impossibile dopo aver impostato lo scambio. Sul 3-3, ha dovuto annullare a sua volta una palla break e poi ha chiesto l’intervento del fisioterapista per un problema alla gamba sinistra. Nonostante la menomazione, si è arrampicato fino al tie-break ma lì è emersa la maggiore classe di Lacko. Due grandi rovesci, uno in rincorsa, l’altro con un bel lungolinea, hanno creato un divario sufficiente a spedirlo in finale. Con questo risultato, si è garantito il ritorno tra i top-100 Atp: è sicuro di risalire al n.98, che diventerebbe 93 in caso di vittoria. Comunque vada, il main draw dell’Australian Open è conquistato. Il programma dell’ultima giornata scatterà alle 15 con la finale del doppio (Arends-Gille vs. Margaroli-Weissborn), seguita dall’atteso Lacko-Grigelis.
GIOCARE IN CASA
Attualmente numero 283 Atp, il lituano che risiede a Costa di Mezzate, in provincia di Bergamo, avrà moltissime chance per irrobustire il ranking nella prima metà del 2018: “Perché quest’anno ho iniziato malissimo, raccogliendo appena 27 punti fino a metà giugno. Nei periodi brutti, se non vinco, faccio fatica a mettermi in moto. Sono più teso nei momenti importanti. Al contrario, quando inizio a vincere è difficile che mi fermi”. Proprio come ora, visto che è imbattuto da 14 partite e sogna di intascare un torneo che l’anno scorso gli è scappato via al fotofinish. L’ultimo ostacolo, complicato sia per ranking che per precedenti, si chiama Lukas Lacko. Ci ha perso due volte su due, l’ultima un paio di mesi fa nelle qualificazioni dello Us Open. “Come faccio a batterlo? Per ora non lo so, visto che ci ho perso sempre abbastanza nettamente. Mi dà fastidio, risponde molto bene, gioca piatto, vicino alla riga e mi toglie il tempo. Però la superficie molto veloce potrebbe darmi una mano. Dovrò sfruttare le mie armi, a partire dal servizio, inoltre dovrò essere aggressivo sulla sua seconda palla, che non è straordinaria. Se prenderò i rischi nel modo giusto… chissà”. Il pubblico di Brescia lo ha adottato: se è vero che è orgogliosamente lituano (e ha colto punti importanti con la nazionale di Coppa Davis), abita a pochi chilometri dalla “Leonessa d’Italia” e in questi giorni ha un privilegio raro per un tennista: dorme nel suo letto durante un torneo. “Secondo me aiuta – dice Laurynas – noi tennisti trascorriamo 30 settimane all’anno fuori casa, ed è stressante stare sempre in giro, avere la stessa routine tra alberghi e circoli. Restare a casa è più rilassante, stai con famiglia, amici, è davvero un aiuto. Magari tutti i tornei fossero vicino a casa! Credo sia un grande aiuto, spesso i tennisti locali giocano bene: un motivo ci sarà”. Per lui, che è nato a Klaipeda, meno di 200.000 abitanti a 300 km dalla capitale Vilnius, quello di Brescia è un po’ il torneo di casa. E chissà che una nuova carriera non possa partire proprio dal San Filippo.