Per il mondo tennis gli ultimi mesi del 2024 a livello mediatico non sono certamente stati semplici. Non potrebbe essere altrimenti quando due tra i maggiori esponenti dello sport, ovvero Jannik Sinner e Iga Swiatek, risultano positivi a dei test antidoping. A maggior ragione quando poi, specialmente tramite i social media, diventa fin troppo facile imbattersi in giudizi e analisi alquanto superficiali – anche da parte di altri giocatori e addetti ai lavori – senza essersi adeguatamente informati. Così l’ITIA, l’International Tennis Integrity Agency, in occasione degli Australian Open, ha organizzato due sessioni informative in modo da permettere a chi interessato di conoscere e studiare nel dettaglio le situazioni.
“MI SONO PRESO LA RESPONSABILITÀ DI LEGGERE TUTTO”
Christopher Eubanks, attuale n°102 del ranking ATP ma con un passato da top-30 dopo aver raggiunto anche i quarti di finale a Wimbledon, è stato l’unico giocatore a presentarsi. Il tennista statunitense, che a Melbourne ha perso all’ultimo turno di qualificazioni, è anche commentatore per The Tennis Channel ed ESPN, quindi il suo interesse verso quanto accaduto è in realtà iniziato sin dal primo momento in cui è uscita fuori la notizia del caso positivo di Sinner. Il n°1 al mondo era risultato positivo al Clostebol. Una rivelazione che è stata fatta contemporaneamente all’annuncio che un tribunale indipendente aveva già stabilito che Sinner non aveva “nessuna colpa o negligenza” per i test positivi per la sostanza, che secondo lui gli era stata trasmessa involontariamente dal dito del suo massaggiatore. “Volevo prepararmi nel caso in cui, in quanto giocatore, mi fosse stato chiesto qualcosa in merito”, ha detto Eubanks in un’intervista a Ben Rothenberg per ‘The Second Serve’. “E così mi sono fatto carico di leggere tutte le 33 pagine della sentenza. Alcuni passaggi li ho dovuti rileggere più volte per cercare di comprenderli”.
“SCORAGGIANTE LEGGERE COSE NON REALI”
“Per quanto mi riguarda, volevo solo assicurarmi di avere una buona comprensione dei fatti del caso e [non] stavo solo permettendo a ciò che leggevo sui social media di dettare la mia percezione al riguardo. “È stato un po’, direi, scoraggiante, vedere cose dette pubblicamente che, in base alla mia comprensione delle regole in quel momento, semplicemente non erano reali”, ha detto Eubanks. “Semplicemente non erano vere.”
“SONO ABBASTANZA INTELLIGENTE DA ASCOLTARE CHI LO È PIU DI ME”
Eubanks ha inizialmente utilizzato come fonte da cui informrsi Richard Ings, ex giudice di sedia che in seguito aveva poi guidato l’antidoping quando era in mano all’ATP, prima di ricoprire lo stesso ruolo anche all’interno dell’ASADA, ovvero l’Agenzia Antidoping Sportiva Australiana. “Mi piace dire che sono abbastanza intelligente da ascoltare le persone che sono più intelligenti di me”, ha detto Eubanks. “E così, poiché Richard ha un background in questo, è stata una delle persone che ho ascoltato sui social media”
Così, Eubanks nel corso dei mesi ha anche provato ad educare alcuni suoi colleghi su quanto accaduto, su tutto il procedimento. A partire dal perché a Sinner erano stati tolti i punti e il prize money relativi al torneo di Indian Wells: “Ho cercato di ribadire che si tratta di una regola procedurale. Ciò deve accadere ogni volta che si ottiene un risultato positivo da un campione in competizione. Non è una cosa discrezionale! Penso che sia stata una delle cose più frustranti perché mi trovavo spesso a ribadire ‘Ragazzi, è nel documento! È proprio lì! Andate indietro, guardate nel regolamento vero e proprio e vedete. Andiamo, ragazzi. È scritto chiaramente”
L’UNICO GIOCATORE PRESENTE ALLE SESSIONI INFORMATIVE ITIA
“Mi chiedevano: ‘Bene, pensi che questo sarebbe successo se non fosse stato Jannik Sinner?’” ha ammesso Eubanks. “E la mia risposta è stata: è successo a Marco Bortolotti. La documentazione ITIA sul suo caso è proprio lì, facilmente accessibile e puoi cercarla. È risultato positivo su un campione durante la competizione alla fine dell’anno nel 2023. È stato informato a gennaio o febbraio. Ha presentato la sua risposta; gli è stato permesso di continuare a giocare, e alla fine hanno stabilito che ‘non c’era nessuna colpa o negligenza’. È stato lo stesso identico processo, meno ovviamente molti dettagli a causa di come il clostebol è entrato nel sistema di Sinner. Ma nel complesso, questo processo è stato esattamente lo stesso. E quando ho nominato Bortolotti la maggior parte dei giocatori semplicemente non lo sapeva. E anche io non avevo mai sentito parlare di Marco Bortolotti, ma mi sono informato sul caso. Quindi spesso inviavo loro il rapporto e dicevo: “Leggilo!” È esattamente lo stesso ed è molto più corto di quello di Sinner.’”
Come detto, a causa della coppia di casi di alto profilo senza precedenti degli ultimi mesi, l’ITIA ha organizzato due sessioni informative a porte aperte agli Australian Open lo scorso fine settimana. Eubanks, che aveva perso nell’ultimo turno di qualificazione, è stato l’unico giocatore a presentarsi, con i suoi PDF scaricati e le domande. “Non penso che ti aspetteresti naturalmente una cosa del genere dai giocatori”, ha detto Adrian Bassett, direttor della comunicazione dell’ITIA, di Eubanks. “Ma è fantastico che lo abbia fatto. E spero che gli abbiamo dato risposte sensate che lo abbiano aiutato a comprenderlo. Siamo sempre aperti a parlare con i giocatori e a rispondere alle loro domande. Ma sicuramente si è distinto”.