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La Wta risponde alla mail che porta la “firma” di Peng Shuai ma sulla cui veridicità sono stati sollevati molti dubbi e ritiene che non sia stata effettivamente scritta dalla tennista cinese che qualche giorno fa aveva accusato l’ex vice primo ministro di stupro salvo poi sparire nel nulla. Questo il comunicato a firma del CEO Steve Simon: “La dichiarazione rilasciata oggi dai media statali cinesi relativa a Peng Shuai solleva solo le mie preoccupazioni sulla sua sicurezza e sul luogo in cui si trova. Ho difficoltà a credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto l’e-mail che abbiamo ricevuto o che creda a ciò che le viene attribuito. Peng Shuai ha mostrato un incredibile coraggio nel descrivere un’accusa di violenza sessuale contro un ex alto funzionario del governo cinese. La WTA e il resto del mondo hanno bisogno di prove indipendenti e verificabili che sia al sicuro. Ho più volte cercato di contattarla tramite numerose forme di comunicazione, senza alcun risultato. Peng Shuai deve poter parlare liberamente, senza coercizione o intimidazione da alcuna fonte. La sua accusa di violenza sessuale deve essere rispettata, indagata con piena trasparenza e senza censura. Le voci delle donne devono essere ascoltate e rispettate, non censurate né dettate”.
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