Il coronavirus continua a stravolgere il calendario del tennis internazionale, ai massimi livelli come nel circuito ITF. A marzo, appena iniziato il lockdown in Italia, Fabrizio Ornago ci aveva raccontato le situazioni di disagio che i giocatori erano costretti ad affrontare in giro per il mondo, tra discutibili misure di sicurezza e tornei cancellati prima della naturale conclusione programmata.
Ora le news arrivano dalla Tunisia, consolidata location di tornei maschili e femminili dal montepremi di $15.000 e $25.000 spesso frequentati dagli atleti azzurri. Domenica 10 gennaio, infatti, sono iniziate le qualificazioni di uno dei tanti ITF combined ospitati dall’Hotel Skanes Family di Monastir. I match sono stati disputati regolarmente, i tabelloni cadetti sono stati archiviati e sono partiti gli incontri dei tabelloni principali, con punti ATP e WTA in palio.
Nel maschile Jacopo Berrettini e Luca Giacomini hanno vinto il primo turno ed erano dunque pronti a disputare gli ottavi di finale. Il torneo, però, è finito. I giocatori sono stati avvisati di un nuovo incombente lockdown in tutta la Tunisia, il cui governo ha deciso di cancellare manifestazioni sportive come quella in questione. E non solo.
La notizia contiene un ulteriore risvolto negativo sull’attività dei giocatori italiani e stranieri. Essendo cancellati anche i tornei che l’Hotel Skanes Family avrebbe dovuto ospitare le prossime settimane, i tennisti iscritti a tali ITF non hanno chance di continuare a giocare. Scadute le iscrizioni agli altri tornei $15.000 e $25.000 in giro per il mondo, gli atleti potranno prendere parte ad altre manifestazioni solo attraverso l’assegnazione di wild card, impresa tutt’altro che semplice.
Quale soluzione per salvaguardare gli interessi e le possibilità di svolgere il proprio mestiere dei tennisti lontani dai vertici del circuito mondiale? L’ITF dovrebbe varare modifiche regolamentari in seguito alle complicazioni legate alla pandemia?