Tre giorni per cambiare idea. Tre giorni per accettare la convocazione ufficiale annunciata stasera dalla federazione e volare in Spagna con Roberta Vinci, Sara Errani e Francesca Schiavone per aiutare l’Italia a restare nel Gruppo Mondiale di Fed Cup. La Federtennis ha lanciato un ultimatum a Camila Giorgi, “una ciambella di salvataggio” come la definiscono in ambienti federali, che scade lunedì sera: se la marchigiana cambierà idea, tornerà sui suoi passi e risponderà presente alla chiamata di capitan Corrado Barazzutti, tutto si chiuderà in modo pacifico.
Ma cosa succederà in caso contrario, se cioè la Giorgi, come appare probabile se non già sicuro, resterà ferma nella decisione comunicata giovedì sera attraverso il proprio sito ufficiale? La posizione della Fit è chiara: Camila dovrà restituire i soldi ricevuti come prestito d’onore. Quanti sono? Secondo la federazione 145 mila euro, una cifra importante anche per chi ha guadagnato quasi un milione e 800 mila euro di soli premi finora in carriera. Nel caso la marchigiana non rispondesse alla convocazione, disattendendo il contratto firmato con la Fit, la federazione non chiederebbe indietro le somme elargite a fondo perduto (55 mila euro di premi Fed Cup e altri 125 mila euro di rimborsi per l’attività dell’atleta), ma pretenderebbe quanto concesso attraverso il “prestito d’onore“, appunto 145 mila euro ai quali andrebbe aggiunto, sempre secondo la Federtennis, anche il premio (poco più di 11 mila euro) incassato raggiungendo il secondo turno degli Internazionali Bnl d’Italia 2014, torneo giocato grazie ad una wild card.
La Fit aspetta entro lunedì sera la risposta della Giorgi alla convocazione, resa ufficiale in anticipo rispetto alle previsioni. Tre giorni di tempo per riflettere sul da farsi, anche se il colloquio andato in scena nella giornata di giovedì tra Sergio Palmieri, coordinatore del settore tecnico federale e direttore degli Internazionali Bnl d’Italia, e la famiglia Giorgi sembra aver chiuso ogni discorso, almeno nel breve termine, come lascia intendere il comunicato pubblicato dalla marchigiana: “Camila Giorgi e il suo staff comunicano che in data odierna si è giunti all’interruzione dei rapporti con la FIT, che agirà come a suo tempo fatto con Simone Bolelli. Camila non parteciperà dunque alla Fed Cup, ma disputerà le qualificazioni del torneo di Stoccarda“. Ecco, la Giorgi vuole concentrarsi sui tornei individuali per uscire da un momento complicato e ha chiesto di poter saltare una gara della nazionale, come fatto dalle tenniste italiane in alcune occasioni negli ultimi anni. Ma per la federazione Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci hanno ottenuto l’esenzione soltanto dopo aver giocato tanti match con la maglia azzurra e contribuito ai quattro successi in Fed Cup, un privilegio che non spetta ancora alla giovane marchigiana. La rottura tra Camila Giorgi e la Fit, al momento, sembra davvero insanabile.