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“Non vedo niente di positivo nell’essere un giocatore di tennis. Gioco solo per i soldi: se non ci fossero dei soldi in gioco, mi ritirerei subito“. Alexander Bublik si racconta a L’Equipe. Il tennis inteso con un lavoro, snervante e stancante, e non come sport: è questa la visione del kazako che già durante il corso del torneo di Montpellier aveva esternato tutto il suo dissenso: “Odio il tennis, lo odio con tutto il mio cuore“. Qualche giorno più tardi, Bublik ha rilasciato un’altra intervista dopo aver superato il primo turno dell’ATP di Marsiglia contro Fucsovics: “Non penso di guadagnare abbastanza soldi, altrimenti mi sarei già fermato. O forse no… – ha dichiarato il tennista – Non sono ancora arrivato al punto del mio amico Bernie (Tomic, ndr) ma non sono così lontano“. E ancora: “Probabilmente morirò giocando a tennis. Ma è difficile, essendo un professionista, giocare ogni giorno, sempre con nuovi avversari, anche se hai dolore dappertutto – ha aggiunto Bublik – Anche se divorzi, se ti separi dalla tua ragazza, devi giocare e se perdi tutti ti chiedono perché hai perso. È questa la parte del tennis che odio“.
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