6 aprile 2016 – 9 marzo 2017. Simone Bolelli è tornato a far parlare di sè, rigorosamente in singolare, a distanza di un anno. Correva il mese di aprile del 2016, in quel di Marrakesch, quando “Bole”, dopo aver superato in due set il giapponese Taro Daniel, fu costretto al ritiro ancor prima di scendere in campo negli ottavi contro Borna Coric. Il ginocchio, molto sofferente, sarebbe stato di lì a poco sottoposto a un intervento chirurgico.
Oggi l’azzurro è tornato a vincere un match di buon livello nei quarti di finale del challenger di Santiago. Il caso ha voluto che l’avversario odierno fosse proprio il buon Taro, terraiolo dagli occhi a mandorla. Un 6-4 6-4 non semplice, rimontando da 1-4 nel secondo parziale. Non è di certo un risultato del genere, per di più in un challenger, a riportare in auge (in alto in classifica) Simone Bolelli, ma è certamente un buon segnale per il prossimo futuro. La vittoria su Leonardo Mayer (a proposito dell’argentino, dovremmo vederlo a breve impegnato nella nostra Serie A2) in tre set poteva essere un fuoco di paglia, ma al rientro da un infortunio è la continuità a rappresentare la luce in fondo al tunnel.
Il tennis italiano, che non sta vivendo un periodo di particolare splendore, ha bisogno come il pane del talento del nativo di Budrio, in attesa della crescita dei vari Gaio, Napolitano, Quinzi, Donati e compagnia cantante. I ricambi sono molteplici, ma non ancora pronti al salto di qualità, e due-tre anni di un Bolelli ad alto livello immetterebbero linfa vitale al movimento azzurro. Nel circuito Atp così come in Coppa Davis, manifestazione nella quale Bolelli potrebbe tornare molto utile anche in singolare, è il momento di rivedere Simone confrontarsi con i più forti del circus internazionale.
L’intervento al ginocchio e la lunga riabilitazione hanno rappresentato i primi passi verso l’ennesima rinascita di Bolelli. Santiago è invece il nuovo punto di ri-partenza. Un punto lontano, a distanza siderale dalle luci della ribalta, senza il pubblico delle grandi occasioni e le emozioni del centrale del Foro Italico. Da Taro… a Daniel, Bolelli è tornato.