Tennis

Binaghi: “Sinner-Berrettini tragedia sportiva, non l’ho guardata. Alle Olimpiadi per vincere tutto”

Angelo Binaghi
Angelo Binaghi - Foto Giampiero Sposito/FIT

Andiamo a Parigi per vincere tutto quello che c’è da vincere, anche se nel tennis le Olimpiadi non rappresentano l’obiettivo più importante. Ci sono ancora gli US Open, le Atp Finals e le Wta Finals, oltre alla Coppa Davis e alla Billie Jean King Cup: la stagione è ancora lunga, ma andiamo a Parigi per sfatare questo tabù, visto che il tennis italiano, nell’era moderna, non ha ancora vinto una medaglia“. Queste le parole del presidente della Fitp, Angelo Binaghi, nel corso di un intervento a La Politica nel pallone su Radio Rai Gr Parlamento. Il numero uno della federtennis ha poi aggiunto: “Tenendo conto delle classifiche individuali e delle vittorie di squadra, siamo la Nazione più forte del mondo nel tennis, anche perché abbiamo una generazione di talenti tra i 20 e i 23 anni che ci dà prospettive che altre nazioni non hanno“.

Binaghi si è poi soffermato sul derby tra Sinner e Berrettini a Wimbledon: “Siamo arrivati a Wimbledon con un sorteggio tra i più sfortunati possibili. In particolare, il secondo turno tra Berrettini e Sinner per me è stata una tragedia sportiva, speravo che non si incontrassero subito. Non sono riuscito a guardare nemmeno un punto, perché non ne avevo la forza. Matteo per noi è fondamentale, non solo perché è stato quello che, con le sue vittorie, ha aperto la strada alla generazione dei vari Sinner, Musetti e Nardi, ma anche perché è un giocatore ancora al massimo delle sue potenzialità, dal quale ci aspettiamo molto nelle prossime settimane e mesi“.

Chiusura su Paolini: “Il fenomeno Jasmine Paolini nasce a Bagni di Lucca e poi a Tirrenia, nel nostro centro tecnico nazionale, dove è stata tre anni e dove ha conosciuto Renzo Furlan, che l’ha fatta crescere in modo straordinario, anche al di là di ogni più rosea previsione. Vedere a Wimbledon 15mila inglesi che facevano il tifo per Jasmine, estasiati dalla sua vivacità e dalla sua simpatia, è stata una cosa singolare“.

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