“Ho ricevuto una telefonata alla fine della scorsa settimana che diceva che non si gioca più a Napoli e di chiedere al sindaco di Firenze di tenere l’impianto per la seconda settimana per giocare là. Dissi che non era possibile e che dovevamo aiutare il Tennis Club Napoli”. Lo ha detto il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, al termine del travagliatissimo torneo Atp di Napoli in cui è successo di tutto, ma che quantomeno sul lato sportivo ha visto una finale tutta italiana: “Ho capito subito che bisognava intervenire immediatamente, anche se a Firenze dicevano di essere pronti, ma io non sono stato tentato perché con torneo a Firenze, il Tc Napoli avrebbe chiuso il montepremi e provocato una figuraccia mondiale che entrava nella storia. Nel presidente Villari e nel Tc Napoli ho visto piena consapevolezza in quello che accadeva la disponibilità per risolvere la questione”.
E ancora: “I napoletani li adoro per la loro passione che a volte travalica le loro possibilità. Abbiamo visto però che il torneo Atp è diverso dal Challenger per 1500 problemi in più. La Atp ora ci darà una bella multa, speriamo che tengano conto di quello che i giocatori in campo hanno fatto e che il tennis italiano stia facendo da anni come sforzo organizzativo. In ogni caso chineremo il capo e ottempereremo ai nostri obblighi, è giusto che veniamo sanzionati ma teniamo anche conto delle cose buone che ha fatto il Tc Napoli e la Federazione. Ora dobbiamo gestire nel miglior modo possibile l’abbondanza, qui in Italia avevamo sempre solo il torneo di Roma, invece ora Milano, Firenze, Napoli, Torino. Alla fine tutto bene quello che finisce bene con la settima volta di finale tutta italiana, ma questa edizione del torneo resta irripetibile come livello qualitativo, l’Atp 250 non vede di solito in finale un finalista di Wimbledon e il giovane più forte al mondo”.