Neppure il più inguaribile degli ottimisti avrebbe potuto pronosticare un simile ritorno per Matteo Berrettini. Quest’ultimo, rientrato questa settimana sul circuito dopo quasi tre mesi di stop forzato per via di un’operazione alla mano destra, si è concesso il bis sull’erba di Stoccarda, torneo Atp 250 in cui già era riuscito ad imporsi tre anni fa. Decisivo il successo ai danni del britannico Andy Murray, costretto ad arrendersi con il punteggio di 6-4 5-7 6-3 dopo poco più di due ore e mezza di gioco. Per il campione azzurro si tratta del sesto titolo in carriera, il terzo ottenuto su questa superficie.
Spettacolare la tenuta mentale del romano, che è venuto a capo di un terzo set molto spezzettato senza mai perdere di vista l’obiettivo. Il suo avversario, infatti, ha chiamato per ben due volte l’intervento del medico per un affaticamento all’anca. Servizio, capacità di stare in campo, lucidità tattica, gestione sapiente dei momenti di sofferenza, queste le armi principali degli ultimi sette giorni per il romano che, come è normale che sia, non ha espresso il proprio miglior tennis qui in Germania. Ciò non può che far ben sperare in vista dei prossimi delicati appuntamenti. A partire da domani, infatti, è già il momento di pensare al Queen’s, dove Berrettini dovrà difendere i cinquecento punti del trionfo della passata stagione. Di seguito il recap della finale.
PRIMO SET – Berrettini parte carico nel primo set. Il romano comincia subito a prendere campo all’avversario con il dritto e nel terzo game arriva il break a quindici (2-1). Nel gioco successivo l’azzurro va in difficoltà. Murray lo costringe ad annullare ben quattro palle break (due consecutive). Nel momento del bisogno, fortunatamente, l’azzurro ritrova la prima di servizio e riesce a salvarsi confermando l’allungo (3-1).
Qui Matteo ha l’opportunità di ammazzare il parziale ma lo scozzese non molla e con grande orgoglio cancella tre palle break consecutive per restare agganciato (3-2). I due trovano grande stabilità alla battuta da questo momento in avanti. L’italiano comincia a carburare con tutti i colpi facendosi apprezzare particolarmente anche nei pressi della rete. Il britannico tenta disperatamente di crearsi una chance ma Berrettini non gliela concede e chiude sul 6-4.
SECONDO SET – Murray non molla e nelle prime battute di secondo set cerca di dare il tutto per tutto sottolineando ogni scambio anche vocalmente. Matteo viene costretto ai vantaggi nel quarto game ma con il servizio ed il dritto riesce ad uscire bene da una situazione che poteva diventare complicata (2-2). L’azzurro non ricava praticamente più nulla con la palla corta ma il servizio ed il dritto non lo tradiscono, consentendogli d’impattare nuovamente dal 30-30 nel sesto gioco (3-3).
L’italiano mette a segno tre ace nell’ottavo game (4-4) e poi ha la grandissima chance in quello successivo. Qui ha ben tre palle break (due consecutive) ma in tutte le occasioni lo scozzese è perfetto e vola sul 5-4. Lo scozzese si carica e dimostra a tutti perché è stato numero uno del mondo. Il romano risponde con un sontuoso game a zero (5-5) senza accusare minimamente le chances appena fallite. Si decide tutto nel dodicesimo gioco. Berrettini compie una serie di scelte abbastanza discutibili e cede la battuta addirittura a zero: 7-5.
TERZO SET – La reazione di Matteo è da campione. L’azzurro dimentica in fretta un finale di secondo set estremamente difficile per lui ed inaugura il parziale decisivo togliendo la battuta a zero al suo avversario (1-0). Murray sembra leggermente affaticato e chiede l’intervento medico per un apparente fastidio all’anca. L’italiano non si lascia minimamente distrarre e si porta sul 2-0 grazie a tre ace ed una prima vincente. L’ex numero uno del mondo appare visibilmente affaticato negli spostamenti laterali.
Berrettini è bravo a non farsi condizionare e con il quindicesimo ace della sua gara si prende il 3-1. Il sesto game parte con un doppio fallo per l’azzurro. Quest’ultimo si ricompone immediatamente e con quattro punti di fila si porta sul 4-2. Lo scozzese, avanti 30-15 nel settimo gioco, chiede un nuovo intervento medico. Il trattamento dura pochi secondi ed al rientro, visibilmente affaticato, riesce quantomeno a mantenere il servizio (4-3). Murray si salva sul primo match point nel nono game ma sul secondo spara in rete un comodo rovescio (6-3). Esultanza contenuta per Matteo, che poi però si abbandona alla commozione.