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Ieri Benoit Paire ha incassato l’ennesima sconfitta contro il nostro Stefano Travaglia, inserendo all’interno della sfida la solita sceneggiata (foto col cellulare al segno della pallina giudicata fuori dall’arbitro). Come si è spiegato lui il 35 posto nella classifica Atp? “Approfitto del sistema. Sono sempre molto ben piazzato anche se in due anni ho vinto solo due partite”.
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In madrepatria tuttavia hanno perso la pazienza, a partire dall’anziano ex capitano di Davis della Francia Jean Paul Loth, ora commentatore tv: “Benoit non è più un tennista professionista, è un buffone”. Anche L’Equipe non ci va leggere, dedicandogli oggi il titolo ‘Chi perde vince’: “Ha probabilmente trascorso più tempo a decifrare il sistema nel 2021 che ad allenarsi”, si è continuato sul quotidiano.
Un Paire che sarebbe 129esimo al mondo senza il “congelamento” del ranking attuato lo scorso marzo e il cui termine è previsto questo agosto. Al suo prossimo torneo, a Ginevra, spiega: “Che io sia eliminato o arrivi in finale, non cambia nulla. E dopo? Non sono preoccupato: anche se scendo in classifica, sarò 50/o. Sarò sempre in tabellone. Dovrò soltanto vincere un paio di partite per essere nei Masters 1000 da quest’estate”. Non sarà tuttavia a Tokyo, a causa della sua indisciplina e delle continue provocazioni. Tanto vale non impegnarsi, a maggior ragione se si considera che Paire in carriera ha guadagnato nove milioni. “Alla fine, vale la pena essere una schiappa”, ha commentato sui social.
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