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Barbora Krejcikova, altro che outsider in finale a Wimbledon: una carriera di successi tra gli infortuni

Barbora Krejcikova
Barbora Krejcikova - Foto Ray Giubilo

I numeri nel tennis, nello sport e più in generale nella vita dicono tanto, ma hanno anche spesso bisogno di essere contestualizzati. Un simil ragionamento può essere fatto su Barbora Krejcikova, improvvisamente diventata – dopo il successo in semifinale ai danni della favorita Elena Rybakina – l’avversaria in grado di rappresentare una ghiotta chance per Jasmine Paolini di conquistare il suo primo Slam. Partendo dal presupposto che l’allieva di Renzo Furlan è diventata ad oggi una top player del circutio femminile e quindi in grado di giocarsela con chiunque, Krejcikova compresa, il valore della tennista ceca non può essere ridotto al suo essere testa di serie n°32 del tabellone di Wimbledon. E’ uno di quei casi in cui il citato contesto è fondamentale per fare un quadro sulla giocatrice che Jasmine affronterà quest’oggi nella straordinaria cornice del Centre Court dell’All England Club.

Barbora Krejcikova, nata Brno nel 1995 e quindi un anno più grande della nostra ‘Jas’, ha molto semplicemente uno dei palmares più importanti tra le giocatrici in attività. In singolare è stata campionessa del Roland Garros 2021 ha vinto un WTA 1000, la Billie Jean King Cup e ha raggiunto la posizione n°2 del ranking mondiale; in doppio i successi sono infiniti: 7 Slam nel femminile, altri 3 nel misto e ovviamente un best ranking di n°1 al mondo. Per non farsi mancare nulla, può vantare anche una vittoria alle WTA Finals e un oro olimpico in coppia con Katerina Siniakova a Tokyo.

Una storia, quella della tennista ceca, che per certi versi ha dei tratti in comune con quella della Paolini. Due giocatrici arrivate ai vertici in singolare step by step. Krejcikova fino alla stagione 2020, quella del covid, era un’eccellente doppista che in singolo faticava a trovare il salto di qualità. Iniziò il 2021 – l’anno in cui vinse poi il Roland Garros – da n°65 della classifica, finendolo al n°5. Una scalata ancor più grande rispetto a quella che sta vivendo l’azzurra, che lunedì farà il suo ingresso nelle top-5 dopo aver iniziato il suo 2024 da n°30. Barbora nel 2022 riesce a festeggiare il suo miglior ranking in singolo di n°2 ma inizia anche il suo personale calvario con gli infortuni. Prima arriva il gomito, poi il polso, nel 2023 è costretta a saltare Wimbledon a causa di un problema alla caviglia. Inizia il suo personale 2024 da n°10 e lo fa bene con i quarti di finale agli Australian Open, ma da metà febbraio è costretta di nuovo a fermarsi – questa volta a causa della schiena – fino ad aprile inoltrato. Pochi mesi dopo eccola qui, a un match da un titolo ai Championships anche in singolare dopo due trionfi in doppio. “È stato un anno molto complicato, con tanti alti e bassi, soprattutto con tutti i problemi che ho avuto in questa stagione”, spiega Barbora. “Mi sentivo come se avessi iniziato bene, arrivando ai quarti di finale in Australia. Avevo buone sensazioni. Dopo, non so perché, il mio corpo non è stato più sulla stessa lunghezza d’onda. Sono estremamente orgogliosa di non aver mollato mai, di essere qui, di avere l’energia e la forza per superare quei momenti e lottare per mostrare il mio miglior tennis”, ha dichiarato in conferenza stampa.

Krejcikova è diventata la settima tennista della formidabile scuola ceca al femminile a raggiungere la finale di Wimbledon. Prima c’erano riuscite Martina Navratilova, Hana Mandlikova, Jana Novotna, Petra Kvitova, Karolina Pliskova (unica a non vincere un titolo) e la vincitrice dello scorso anno Marketa Vondrousova. Quel passaporto, sui prati dei Championships, può spesso diventare garanzia di vittoria. E – anche secondo i bookmakers – è lei la favorita quest’oggi.

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