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Elena Rybakina - Foto Ray Giubilo
Nel mondo WTA continua a far parlare il caso che vede coinvolta – suo malgrado – Elena Rybakina e il suo ex tecnico Stefano Vukov. Il coach, che era stato allontanato provvisoriamente lo scorso gennaio per aver violato il codice di condotta del circuito, è stato nelle scorse settimane sospeso dopo la conclusione dell’indagina indipende svolta. “Sono molto delusa dalla situazione e da come è andato il processo. Non dirò altro. Mi sto concentrando sulle mie partite, e quando scendo in campo penso solo a come devo giocare. Non è il momento migliore per me, ma voglio rendere al massimo delle mie possibilità”. Così Rybakina aveva commentato la vicenda a Doha nei giorni seguenti all’ufficializzazione della sospensione di Vukov.
“Deve uscire dalla sua vita”
Ma ovviamente la tennista kazaka non è stata l’unica a proferire parola riguardo una vicenda senz’altro molto complessa sotto diversi piani. Barbara Schett, grande ex giocatrice (n°7 best ranking) e da anni ormai affermata ‘talent’ per Eurosport, in una lunga intervista pubblicata su Kicker ha affrontato il tema. “Credo che l’abbia sottoposta ad un completo lavaggio del cervello. Si può vedere da tempo come la tratta e come le parla – ha detto Schett -. La situazione si è poi aggravata agli US Open dello scorso anno, quando il team e la famiglia hanno cercato di allontanarlo. Sappiamo che lei ha molti alti e bassi sotto il piano mentale, probabilmente anche a causa di lui. Ha sicuramente abusato mentalmente di lei e per questo credo sia giusto che sia stato bandito dalla WTA. Ho parlato a lungo della questione con Goran Ivanisevic (allenatore di Rybakina tra dicembre e gennaio ndr). Ha detto che il problema è che hanno una relazione privata. Vukov vuole intrufolarsi e riprendersi il suo posto in squadra. È un disastro, ovviamente. Deve uscire dalla sua vita dopo tutto quello che ha fatto. Ho assistito di persona in Australia a ciò che ha gridato dal suo box lo scorso anno. Non è una cosa da fare. Per questo ritengo che sia giusto che la WTA stia proteggendo le sue giocatrici e abbia preso provvedimenti”.
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Tenis
French Open
“Avevo una paura folle del padre di Jelena Dokic”
I rapporti complicati tra giocatrici e membri del team o della famiglia non sono certo cosa nuova, motivo per cui anche altre tenniste preferiscono non commentare troppo. “Il problema è che molte giocatrici non osano dire nulla perché hanno paura delle conseguenze personali. Io ad esempio, avevo una paura folle del padre di Jelena Dokic, non avrei mai detto nulla perché pensavo che probabilmente mi avrebbe ucciso”, ha rivelato Schett.
“Forse con Dokic è stato un po’ diverso che con Rybakina, ma quando hai 25 anni magari non sai cosa sta succedendo davvero – ha proseguito l’ex giocatrice austriaca -. Forse non è già così grave come magari potrebbe diventarlo in seguito. Ma credo anche che alcune giocatrici abbiano già parlato con la WTA di Rybakina e Vukov, anche se è importante mantenere l’anonimato perché hanno semplicemente paura. Sono anche curiosa di vedere cosa succederà al padre di Leylah Fernandez, perché è assurdo il modo in cui tratta la figlia… È terribile che una cosa del genere esista ancora e sia parzialmente accettata”.
“Accadrà sempre, la domanda da porsi è come affrontarlo”
“Ne sono stata testimone anche quando ero una tennista professionista e già allora si sapeva che queste relazioni erano sbagliate. Il problema nel tennis è che la gente continua a intrufolarsi e a costruire un rapporto di dipendenza con le donne per ottenere soldi e successo. Anch’io ho avuto momenti con il mio ex ragazzo e allenatore che oggi considero in modo molto più critico. Questo probabilmente accadrà sempre. L’unica domanda da porsi è come affrontare queste sitazioni, ecco perché è importante avere un ambiente intatto che metta in evidenza certe cose. Naturalmente, diventa ancora difficile quando si inizia una relazione privata, perché la dipendenza delle donne diventa ancora maggiore. Al giorno d’oggi, che parla molto più apertamente di queste cose e la società è molto più ricettiva, tuto questo è ancora più grave”.