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Intervenuto ai microfoni di ‘Palla al Centro’ su Rai Radio 1 Sport, l’ex tennista ed ex coach di Matteo Berrettini Vincenzo Santopadre ha parlato dello straordinario risultato raggiunto da Sinner: “Jannik è un rullo compressore che si è formato nel tempo, con la partita di oggi ci ha fatto capire che ormai ha raggiunto Djokovic. Avevo qualche dubbio, lo vedevo ancora leggermente indietro. Nei primi due set non ha avuto di fronte il miglior Djokovic, ma comunque si è visto che le distanze si sono assottigliate, è questa la vera notizia“. Poi ha aggiunto: “L’arma vincente è il servizio. A Torino aveva aiutato Djokovic, stavolta è stata la chiave per Jannik. Ha servito meglio di quanto abbia fatto nell’intero torneo ed è stato eccezionale. In più arriva al cuore della gente, anche quando rilascia le interviste: piace a tutti, agli appassionati italiani e stranieri“.
In vista della finale di domenica Santopadre ha detto: “Sinner non deve temere nessuno. Forse quello più adatto da sfidare in finale può essere Medvedev: dal punto di vista mentale è più forte di Zverev, ma il tedesco serve molto bene e può dare più fastidio. Entrambi hanno delle caratteristiche simili, dal lato sinistro giocano molto bene di rovescio e sono due attaccanti da fondo campo. Come ha detto Sinner, anche la finale fa parte del suo percorso e dovrà giocare come sa. Se riuscirà a gestire la tensione della prima finale Slam, credo che possa essere favorito“. Chiosa ancora sulla semifinale: “Quello che mi ha più stupito è la tranquillità con la quale ha gestito tutte le situazioni, a partire dal matchpoint annullato. Ha acquisito scaltrezza: sulla seconda palla di servizio, Djokovic ha fatto appena il 36% dei punti e per uno come Nole è pochissimo. Non concedere neanche una palla break a Djokovic in un match tre su cinque è grandioso. La consistenza e la solidità sono l’emblema della forza di Jannik“.
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