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Tennis, Roger Federer: “Non pensavo di poter raggiungere la semifinale”

Roger Federer - Foto Ray Giubilo

Speravo di vincere qualche partita qui all’Australian Open. Dipendeva anche molto dal tabellone: speravo di arrivare alla seconda settimana, negli ottavi di finale o forse nei quarti, ma non avrei mai pensato di giocare così bene!“. Roger Federer lo ammette con sincerità dopo aver battuto Mischa Zverev nei quarti di finale dell’Australian Open 2017 di tennis. Arrivato a Melbourne da numero 17 della classifica mondiale, lo svizzero ha superato esami difficili come Tomas Berdych e Kei Nishikori fino a raggiungere la semifinale, dove troverà il connazionale Stan Wawrinka (ORARIO E TV DELLA SFIDA).

Sono felice perché sono ancora in piedi – ha spiegato Federer ai microfoni di Jim Courier sulla Rod Laver Arena – Ora incontro Wawrinka e sarà bello per chiunque vinca. Lui è diventato un giocatore che non perde partite come queste, ha vinto tre tornei dello Slam negli ultimi tre anni. Probabilmente il successo in Coppa Davis è stato importante per Stan: mi ha aiutato vincendo nella prima giornata della finale e poi è cresciuto ancora. Ma ora non ha bisogno di andare ancora avanti nel torneo, no?“, ha concluso l’ex numero uno al mondo con una battuta indirizzata al connazionale.

Federer ha poi elogiato Mischa Zverev, autore negli ottavi della clamorosa eliminazione del numero uno al mondo Andy Murray: “Aveva già giocato una partita bellissima contro Isner (vinta 9-7 al quinto recuperando due set di svantaggio, ndr), sono molto felice per lui – ha dichiarato Roger – E’ stato a lungo lontano dal tennis per gli infortuni ed ora è bello vedere che si diverte sul campo. Oggi ha giocato una buona partita: può ripartire dal nuovo best ranking (il tedesco sarà numero 35, ndr), la stagione per lui promette ottime cose. E poi spero che Mischa possa essere d’ispirazione per tanti altri giocatori con il suo serve and volley: a me piace tanto il gioco rapido, con vincenti e passanti, ma i direttori dei tornei hanno scelto un po’ ovunque di rallentare le superfici. Va bene anche così, ma quest’anno a Melbourne le condizioni dei campi ti consentono di venire a rete più spesso e questo mi piace”.

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