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A Melbourne Park è tempo di quarti di finale, che prenderanno il via questa notte con due singolari maschili e due femminili, quelli delle rispettive parti alte dei tabelloni. In uno slam che ha perso due delle prime quattro teste di serie tra gli uomini e addirittura tre su quattro tra le donne, molti hanno l’occasione per arrivare fino in fondo e ottenere, oltre al miglior risultato della carriera, anche un bel bottino di punti per il ranking.
Diciamoci la verità, pur con l’uscita di due delle prime quattro teste di serie e nonostante la mancanza del numero uno al mondo Carlos Alcaraz, il tabellone maschile così aperto ad ogni possibile scenario in effetti non pare. Novak Djokovic è di gran lunga il favorito della contesa e l’impressione è che non ci sia nessuno in grado neanche di poter andare vicino a batterlo. Dall’altro lato Stefanos Tsitsipas l’avversario più duro verso la finale potrebbe averlo già affrontato ieri e il suo nome è Jannik Sinner. Nella sessione serale di martedì affronterà Jiri Lehecka, classe ’01 che prima di questo torneo non era mai riuscito a vincere una partita in un torneo dello slam. Ma la finale raggiunta alle Next Gen ATP Finals di Milano lo scorso novembre hanno fatto crescere la fiducia del tennista ceco, a cui il talento non è mai mancato.
L’altro quarto di finale in programma è quello – sulla carta decisamente più equilibrato – tra Sebastian Korda e Karen Khachanov. Il figlio di Petr in questo inizio di stagione ha fatto entusiasmare un po’ tutti gli appassionati e l’interesse verte soprattutto nei suoi confronti in questo match. Il russo però è un giocatore che oltre ad avere colpi pesanti è anche maggiormente abituato a questi palcoscenici. Si tratta già della sua quarta apparizione nei quarti di finale di uno slam e pochi mesi fa a New York era riuscito a spingersi anche fino alla semifinale. Vincitore di un Masters 1000 a ventidue anni, argento olimpico lo scorso anno a Tokyo. Insomma, forte e anche sottovalutato a causa dell’incostanza che spesso lo ha contraddistinto, ma i suoi son risultati che quasi chiunque altro può solo sognare di ottenere nel corso di una carriera.
Molto intriganti sono anche i due incontri del tabellone femminile. Il programma lo apriranno Elena Rybakina e Jelena Ostapenko. La kazaka se fossero stati assegnati i punti dello scorso Wimbledon sarebbe una top-8 del mondo in questo momento e il successo su Iga Swiatek ha evidenziato una volta di più che quello dei Championships tutto è stato tranne che un isolato exploit.
Ecco, a proposito di coloro che nel gergo musicale verrebbero definite One-hit wonder, ossia una persona in grado di sfornare un solo grande successo nel corso di una carriera poi anonima: Jelena Ostapenko. Sono passati quasi sei anni dal suo trionfo al Roland Garros e ne sono passati cinque dall’ultima volta che era stata in grado di andare oltre il terzo turno in una prova dello slam. Che sia la volta buona? Di certo questa settimana sui campi di Melbourne la pallina sta uscendo dalle corde della sua racchetta a velocità incredibili. Non parte battuta contro nessuna.
Viktoria Azarenka non è mai un’avversaria da prendere con le molle. Per il livello di tennis che è in grado di esprimere, per la determinazione con la quale scende in campo nonostante negli ultimi anni le soddisfazioni non siano state poi così tante, per l’esperienza che una giocatrice con cinque finali slam giocate (di cui due vinte, a Melbourne) indubbiamente possiede. Jessica Pegula è, però, una degna numero tre del mondo. Giocatrice che negli ultimi anni si è migliorata in maniera graduale e che arriva a Melbourne tra le primissime favorite. Finora non ha ancora perso un set nel corso del torneo, dove va a caccia della prima semifinale dopo quattro eliminazione ai quarti negli ultimi cinque slam giocati.
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