Dura un poco più di un set l’avventura a Melbourne di Karin Knapp. L’azzurra alza bandiera bianca nel primo turno degli Australian Open ritirandosi quando era sotto 6-3 2-0 contro Su-Wei Hsieh. Dopo aver saltato gli ultimi mesi di 2016, la tennista di Brunico aveva ulteriormente posticipato il ritorno sul circuito – era ferma dagli scorsi Us Open – cancellandosi dalle qualificazioni di Hobart e sfruttando il ranking protetto nel primo Slam stagionale. Il ginocchio destro, martoriato da quattro operazioni, ha però rovinato tutto ancora una volta.
Nel primo set il servizio è protagonista in negativo per le due giocatrici, in particolare per l’azzurra che riesce a portare il proprio turno a casa solamente in un’occasione su cinque. Il match per la Knapp si apre nel peggiore dei modi con un break a freddo recuperato comunque nel quarto gioco con l’aggancio sul 2-2. Ma l’altoatesina continua a soffrire e sbagliare molto, in particolare sul lato del dritto, permettendo alla Hsieh di tornare immediatamente avanti e di allungare sul 4-2, con il doppio break al termine di un turno di servizio di Karin di 16 punti. L’asiatica può permettersi il lusso di un passaggio a vuoto cedendo la battuta a zero, chiudendo pochi minuti dopo andando a segno nuovamente in risposta.
C’è evidentemente qualcosa che non va, il secondo gioco del secondo parziale ne è la controprova: dal 40-15, la Knapp subisce il break mettendo in fila gratuiti e doppi falli. Poi, sul 2-0 per l’ex numero 1 di doppio, chiede l’intervento della fisioterapista. Karin torna in campo poco convinta, il tempo di colpire con pochissima sicurezza un dritto che decolla per decidere di non compromettere ulteriormente la situazione. L’Australian Open si conferma dunque Slam stregato per l’azzurra, solamente in due occasioni ha superato il primo turno: nel 2014 sfiorò comunque l’impresa portandosi a due punti dalla vittoria contro Maria Sharapova, cedendo solamente per 10-8 al terza dopo una battaglia di 3 ore e 28 minuti.