Jannik Sinner, sei un fenomeno! Capolavoro del tennista azzurro, che batte in quattro set Novak Djokovic e si qualifica per la finale degli Australian Open 2024, la prima in carriera in un torneo dello slam. Prestazione da vero campione del classe 2001, che infligge al serbo la prima sconfitta della sua carriera in semifinale a Melbourne e lo fa con un punteggio eloquente. 6-1 6-2 6-7 6-3 in 3h22′ di gioco. Dopo due set a senso unico, il numero uno al mondo reagisce nel terzo, vincendo il tie-break per 8-6 dopo aver salvato un match point. Jannik però non si disunisce e completa l’opera nel quarto, conquistando il successo più prestigioso della carriera. Sinner perde il primo set del torneo ma vola comunque in finale: a contendergli il titolo sarà il vincitore dell’altra semifinale Medvedev-Zverev.
QUANTI SOLDI GUADAGNA SINNER PER LA FINALE?
CRONACA – Pronti, partenza, via e break Sinner. L’azzurro inizia meglio e riesce subito a strappare il servizio al serbo per poi consolidare il break di vantaggio. Djokovic si sblocca e accorcia le distanze, ma i gratuiti continuano a essere troppi e quando lo scambio da fondo si prolunga è quasi sempre Jannik a spuntarla. Non sorprende dunque l’altro break che arriva nel sesto gioco e che permette all’azzurro di servire per il primo set. Djokovic fa quel che può, ma le cose non sembrano proprio voler andare per il verso giusto. Risultato? Un sonoro 6-1 in favore di Sinner dopo solamente 35 minuti di gioco.
La musica non cambia in avvio di secondo parziale, dove il serbo aumenta il rendimento al servizio e ottiene qualche punto diretto in più. L’inerzia, però, rimane dalla parte dell’italiano, che manovra lo scambio a suo piacimento ed è quasi sempre padrone del campo e del gioco. Non a caso arriva già nel terzo gioco il break e per Djokovic, chiamato ancora una volta ad inseguire, sono guai. Nonostante la situazione di punteggio, è ancora Sinner a fare la partita e costruirsi le migliori occasioni. L’azzurro tiene infatti due turni di battuta a zero e nel settimo game strappa nuovamente il servizio a Djokovic, garantendosi la chance di servire per il set. Puntualmente, nel momento clou Sinner non trema e – seppur ai vantaggi visto un ultimo sussulto del serbo – porta a casa il game ed il set per 6-2.
Diverso il discorso per quanto riguarda il terzo set, dove Djokovic limita il numero degli errori ed è molto più solido al servizio. Dopo la palla break annullata nel game inaugurale, non concede pressoché nulla e approfitta del piccolo vantaggio di servire per primo per condurre nel punteggio e poter giocare un po’ più libero dalle pressioni. Poco male per Sinner, che quando serve non suda neanche e non solo non offre palle break ma non è mai neppure costretto ai vantaggi. Con il passare del tempo e dei games, il tie-break all’orizzonte non è più un miraggio, ma una realtà. Djokovic esce infatti indenne dall’unico altro momento di difficoltà, sul 5-5 40-40, con il gioco che viene anche momentaneamente sospeso per un’emergenza medica sugli spalti. E’ proprio il serbo a fare il bello e il cattivo tempo nel tie-break: avanti due volte di un mini-break, perde tre punti di fila dal 4-2 e si ritrova poi a fronteggiare un match point sul 6-5. Sinner purtroppo mette in rete un dritto e perde anche i due punti seguenti, cedendo il passo al rivale per 8-6.
Nonostante il rammarico per l’occasione mancata, Sinner riparte forte nella quarta frazione e si procura subito tre palle break. Djokovic riesce ad annullarle, ma nel seguente turno di servizio dilapida un vantaggio di 40-0 e subisce il break. Il serbo, forte dell’inerzia ancora dalla sua parte, ovviamente non ci sta e va a caccia dell’immediato contro break nel game seguente, ma Jannik continua a servire alla grande e consolida il break di vantaggio, portandosi sul 4-1. Poco male per l’azzurro, che fa il suo e va a servire per il match sul 5-3. Malgrado un doppio fallo, il primo del match, Sinner rimane concentrato e vince i tre punti seguenti, mandando al tappeto il più quotato Djokovic.