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“Sono sensazioni diverse rispetto alla sconfitta con Nadal. Adesso sogno più che mai, probabilmente non oggi, ma nella vita. Però direi che non è più un bambino ma un giovane uomo di 27 anni che sogna e fa tutto il possibile per il suo futuro e per il suo presente. Adoro questo ed è per questo che sono arrivato in finale, volevo vincere ed ero vicino. Il risultato è simile a quello che ho avuto con Rafa, ma la partita è stata diversa”. Un amareggiato Daniil Medvedev in conferenza stampa svela il suo stato d’animo dopo la sconfitta in finale contro Jannik Sinner all’Australian Open.
“Non ho pensato molto alla partita con Rafa, ho provato davvero a lasciarmi tutto alle spalle e non credo di aver avuto grossi problemi. Non ho commesso errori gravi, Jannik ha iniziato a giocare meglio, anche a livello tattico dopo che gli avevo proposto qualcosa di diverso a inizio partito. Poi ero un po’ stanco fisicamente, come nelle partite precedenti, ma stavolta a differenza degli altri avversari Jannik non lo era. È stato di gran lunga il torneo più duro dal punto di vista fisico. Le partite da cinque set possono andare bene perché hai un giorno libero, ma quando vai a dormire troppo tardi, il giorno dopo ti senti malissimo. Sono orgoglioso di come ho lottato“, ha aggiunto.
“Sono un uomo e un giocatore diverso rispetto al passato. Sono riuscito a ritrovare me stesso, a diventare una persona con una mentalità diversa. Cercherò davvero di fare tutto quello che posso affinché questa sconfitta non influisca sui miei futuri tornei e sulle prossime stagioni , perché fa parte dello sport.”, ammette.
Poi il russo si sofferma su un’analisi del gioco di Sinner: “Per quanto riguarda la velocità media della palla, penso che sia tra i primi tre o cinque del circuito. Colpisce molto forte e rispetto a prima ora difficilmente sbaglia ed è per questo che ha uno Slam, tanti titoli e sta vincendo tantissime partite. Personalmente spero che quando gioco contro di lui abbia degli alti e bassi, altrimenti vincerà 24 Slam (ride). Spero che la prossima volta colpisca la palla come nei primi due set, perché negli ultimi tre praticamente non sbagliava. Sull’ultimo punto ho pensato, chissà, magari può diventare teso…e invece il match point era un dritto lungolinea, probabilmente a 100 miglia all’ora.”
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