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“Abbiamo lavorato duro con la mia squadra per portarmi al 100% delle mie capacità e penso che ci siamo riusciti. A volte vedo ragazzi come Hubi, li vedo giocare partite da cinque set e poi sembrano stare bene nello spogliatoio e io dico: ‘wow’. Probabilmente tutti lavorano duro, ma so che quello che ho iniziato a fare con la mia squadra da quando avevo 22 anni quando ho deciso di essere più professionale, se non l’avessi fatto oggi dopo il terzo set sarei morto”. Daniil Medvedev spiega in questo modo la sua vittoria al quinto set nei quarti di finale degli Australian Open.
Ora un nuovo possibile rematch contro Alcaraz: “Lo vedo meglio rispetto agli US Open, anche se è difficile dirlo perché Carlos gioca sempre bene. Alcune settimane è più concentrato e vince un Grand Slam e forse in altre un po’ meno, ma è sempre un buon giocatore. Vedremo perché prima ci sarà una partita interessante. Cercherò di rendergli la vita difficile, nel caso”.
Medvedev parla poi anche della semifinale Djokovic-Sinner: “Il fatto è che Jannik sta giocando molto bene adesso, quindi se sono sincero al 100% e mi chiedete contro chi preferisco giocare in finale, con Novak che non ha mai perso qui o Jannik che non perde un set neanche quando è sotto 5-1 al tie break, non lo so. Voglio che giochino 7 ore e mezza, che il tie break sia 30-28 nel quinto e poi magari vedremo se domenica saranno un po’ stanchi. Sarà una bellissima partita e mi divertirò più che posso, se avrò tempo la guarderò. Hanno avuto una grande rivalità a fine stagione con il Torino e la Coppa Davis, quindi ci divertiremo molto e vedremo chi vince, e poi spero che possano chiedermi qualcosa prima della finale”.
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