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10 anni dopo Flavia Pennetta un’azzurra torna negli ottavi degli Australian Open e il suo nome è Jasmine Paolini. La tennista nativa di Bagni di Lucca corona tutti i progressi messi in atto nel corso degli anni e in particolare negli ultimi mesi in una cavalcata Slam che attendeva da un po’. Prima di questo torneo, nonostante un tennis in continua evoluzione, “Jas”, vuoi per qualche sorteggio sfortunato di troppo, vuoi per qualche limite mentale ancora presente, mai era riuscita ad andare oltre il secondo turno in un major. Una statistica che, tra le altre cose, la accomunava a colei che sarà la sua avversaria, ovvero Anna Kalinskaya. La russa proprio a Melbourne fece il suo esordio in un tabellone principale Slam. Era il 2018, da quel momento tante sconfitte e poche vittorie. E invece lunedì, sulla Margaret Court Arena, entrambe saranno chiamate a disputare il match più importante delle rispettive carriere, con un posto nei quarti di finale in palio.
L’azzurra ci arriva, come scritto, nel suo miglior momento. Qualcosa è cambiato la scorsa estate, partita con la finale a Palermo e poi proseguita con gli ottavi a Montreal, poi i primi quarti di finale in un 1000 a Cincinnati e un autunno altrettanto di qualità che le hanno permesso di agguantare quella testa di serie che qui a Melbourne Park è stata utile ad evitare spiacevoli sorteggi nei primi turni. Niente fortuna, tutto guadagnato. E Jasmine ha colto l’occasione, vincendo tre partite senza cedere alcun set.
Ma anche Kalinskaya – attualmente n°75 del ranking, ma con un best vicino alla 50esima posizione risalente al 2022 – ci arriva bene, avendo vinto già sette partite in questo inizio di 2024, con scalpi anche di una certa importantanza come Barbora Krejcikova e Sloane Stephens, oltre ad aver impegnato Daria Kasatkina ad Adelaide. Insomma, negli ottavi di finale di una prova dello Slam incontri semplici non ce ne sono. Allo stesso tempo resta indubbio che a questo punto del torneo sarebbe potuto certamente potuto capitare di peggio, dato che questo era l’ottavo presidiato da Jessica Pegula. Ma ciò valeva anche nel round precedente, dove in teoria ci sarebbe dovuta essere Rybakina e non Blinkova.
Il tennis è questo, e i treni quando passano bisogna salirci sopra. Poi saranno molteplici i fattori che andranno a condizionare la contesa, primo tra tutti quello emotivo in quella che rappresenta senza ombra di dubbio una ghiotta chance per entrambe a questo punto. C’è un precedente tra le due ed è di quelli che sorridono a Jasmine, sia perché l’ha vinto in due set, ma soprattutto perché risale alla settimana del primo e finora unico trionfo a livello WTA dell’allieva di Renzo Furlan: Portoroz 2021.
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