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Nonostante tanti match interessanti, non si può dire che il day 8 dell’Australian Open 2024 sia stato particolarmente memorabile. Quattro incontri si sono infatti rivelati a senso unico e quello di Sinner c’è andato vicino; ma andiamo con ordine. La semifinale che tutti si aspettavano (e auguravano?) alla vigilia del torneo è sempre più vicina a diventare realtà . Jannik Sinner e Novak Djokovic sono infatti approdati ai quarti di finale e sembra ormai quasi una formalità il loro imminente scontro.
Il numero uno al mondo sembra ormai un lontano parente della versione ammirata in occasione dei primi due turni e nella notte italiana ha spazzato via Mannarino. Al di là degli evidenti limiti fisici del francese, che non si è ripreso – e a 35 anni è anche comprensibile – dalle 12 ore trascorse in campo per raggiungere la seconda settimana, Nole ha giocato due ottimi set prima di archiviare la pratica al terzo.
Non ha sfoggiato una prestazione impeccabile invece Sinner, che ha faticato al servizio ma è comunque riuscito a piegare un buon Khachanov, che ha dimostrato di non aver raggiunto per caso la semifinale lo scorso anno. 6-4 7-5 6-3 il punteggio in favore dell’azzurro – curiosamente, identico a quello del match d’esordio con van de Zandschulp – che non ha corso grossi rischi se non nel secondo parziale, dove ha dovuto fronteggiare due palle break sul 3-4.
Jannik è stato però impeccabile sulle palle break (mentre il russo ha collezionato un poco invidiabile 1 su 10) ed ha rimarcato di essere uno dei candidati per la vittoria finale. Non è un caso, d’altronde, che sia arrivato ai quarti di finale senza aver perso set – unico giocatore a riuscirci in quest’edizione e secondo italiano di sempre dopo Corrado Barazzutti nel Roland Garros 1980.
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Il prossimo avversario di Sinner sarà Andrey Rublev che, salvo miracoli, non rappresenta un ostacolo particolarmente insidioso. Sia perché ha un gioco molto simile a quello di Sinner ma con un ritmo decisamente diverso, sia perché ha trascorso 4 ore in campo per piegare la resistenza di De Minaur con tanto di accenno di crampi nel finale di quinto set. Il russo dovrà inoltre fare i conti con il tabù quarti di finale, che negli slam ha raggiunto per la decima volta senza però mai riuscire a superare. Allo stato attuale appare – oggettivamente – alquanto improbabile che Rublev possa riuscirci proprio quest’anno a Melbourne, ma il giudice supremo sarà come sempre il campo.
Ampiamente favorito anche Novak Djokovic, che non ritroverà Tsitsipas nel remake della finale dello scorso anno, bensì Taylor Fritz nel remake di uno dei match più duri che il serbo abbia mai disputato all’Australian Open. Era il 2021 quando, al terzo turno, Nole vinse i primi due set per poi infortunarsi agli addominali, subire una rimonta, contemplare il ritiro prevalere in qualche modo al quinto e poi vincere il torneo.
Giornata interlocutoria infine al femminile, dove Coco Gauff e Aryna Sabalenka hanno portato a casa i rispettivi match con una facilità disarmante. La statunitense ha lasciato tre giochi a Frech, la bielorussa due in più ad Anisimova. Se nella parte alta del tabellone regna l’anarchia, in quest’altra metà ci sono invece due chiare favorite che, salvo sorprese, s’incontreranno in semifinale. C’è ancora però un ultimo impegno da superare: per Gauff risponde al nome di Kostyuk, che ha annientato Timofeeva, mentre per Sabalenka a quello di Krejcikova, capace di superare in rimonta la giovanissima Mirra Andreeva, mettendo fine al suo cammino da sogno.
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