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Flavio Cobolli è la bella storia italiana di questo inizio di Australian Open, in cui ha raggiunto il terzo turno partendo dalle qualificazioni. “Sono contentissimo – spiega il romano in conferenza stampa – , ci sono delle emozioni dentro di me che non riesco a trasmettere. Non mi sento ancora a mio agio in questo contesto; io vengo dal ‘casino’ e qui invece è tutto perfetto. Non mi sento ancora all’interno, ci vorrà del tempo per abituarmi ma ho meritato di essere qui e non vedo per quale motivo io non possa rimanerci a lungo”.
Il tennista romano ha poi parlato nel dettaglio del match vinto in 4 set su Kotov: “Complicatissimo. Il primo turno si è fatto sentire, non ero al 100% però grazie ad un buon riscaldamento e al recupero del giorno prima sono riuscito a dare tutto quello che avevo. Lui mi mette sempre in difficoltà, è un giocatore strano, non si capisce mai bene quello che fa. L’ho studiato bene e alla fine credo di averlo messo io in difficoltà molto di più”. “Ho vinto in quattro invece che in cinque set, meglio – ha detto ancora il 21enne romano -. Si era leggermente complicata alla fine del terzo, io stavo iniziando a giocare un po’ peggio, lui era salito di livello, ho dovuto prendere un po’ di tempo per rimettermi un attimo in sesto, per pensare a quello che dovevo fare e a quello che era meglio per me per metterlo in difficoltà. Sono molto contento della prestazione di oggi anche se ho giocato leggermente peggio rispetto al primo turno però fisicamente sto bene e anche mentalmente. E questo dovrebbe essere d’aiuto per giocare il terzo turno”.
La partita della svolta, l’aveva definita…. e svolta sia! Flavio Cobolli è stremato, sopraffatto dalle emozioni, quasi non riesce a esultare… il terzo turno degli Australian Open merita però un sorriso, e una carezza al tatuaggio dedicato a Daniele De Rossi: “Non sapevo bene come esultare – spiega in conferenza stampa – il suo arrivo alla Roma mi ha messo in difficoltà. Ho alzato la maglia dove ho tatuata la frase della sua fascia di capitano. Inoltre, ero molto stanco e non ho avuto la forza. Ero solo contento e ho tenuto per me le emozioni”.
Ovviamente non poteva mancare un pensiero alla sua Roma nel giorno in cui Daniele De Rossi ha sostituito Josè Mourinho: “Non sapevo bene come esultare – spiega ancora – il suo arrivo alla Roma mi ha messo in difficoltà. Ho alzato la maglia dove ho tatuata la frase della sua fascia di capitano. Inoltre, ero molto stanco e non ho avuto la forza. Ero solo contento e ho tenuto per me le emozioni”.
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