Va in archivio anche la quinta giornata degli Australian Open 2023, quest’oggi chiusa “solo” all’incirca verso l’01:30 ora locale, quando la 28enne cinese Lin Zhu è scoppiata in lacrime dopo aver estromesso dal torneo la testa di serie numero sei Maria Sakkari. Ma prima è successo molto altro, a partire dalle eliminazioni dei finalisti dei due tabelloni della passata edizione.
Già, perché è fuori dal torneo Daniil Medvedev, che non sembra essere in grado di uscire dalla spirale negativa di prestazioni e risultati in cui è entrato proprio dopo quella finale persa al quinto set contro Nadal. Chiaramente l’impegno odierno era tutt’altro che banale, contro un giovane in ascesa come Sebastian Korda che ha anche iniziato alla grande il suo 2023. Una netta sconfitta per tre set a zero, però, era forse un po’ troppo da prevedere. Invece il russo è stato sempre costretto a rincorrere contro il figlio d’arte e per la prima volta dal luglio del 2019 uscirà dalla top-10.
Fuori un po’ a sorpresa anche Frances Tiafoe, che si è arreso con lo score di 6-3 6-4 3-6 7-6(9) al russo Karen Khachanov, che qui a Melbourne si ricorda sempre di essere in grado di poter esprimere un ottimo livello di tennis. Certamente qualche rimpianto lo statunitense l’avrà, considerato che nel tie-break del quarto parziale era avanti 6-1 con cinque set point di fila a disposizione. Saluta la compagnia anche la testa di serie numero 11 Cameron Norrie, vittima di un Jiri Lehecka che in questo nuovo anno punta al salto di qualità. Il ceco ha dominato il quinto set e ora sfiderà Auger-Aliassime, che si è sbarazzato di Francisco Cerundolo.
Hubert Hurkacz dopo quasi quattro ore di gioco ha avuto la meglio in cinque frazioni di gioco su uno Shapovalov a cui sembra mancare sempre il famoso centesimo per fare l’euro. Ennesima partita lottata e persa dal canadese nel corso della sua carriera. Un menomato Mackenzie McDonald – dopo aver battuto Nadal – si arrende nettamente a Yoshihito Nishioka, mentre continua ad impressionare Stefanos Tsitsipas, che a Melbourne sembra aver trovato una seconda casa. Anche oggi un’ottima prestazione contro Griekspoor e ora si prepara a sfidare il nostro Jannik Sinner.
A dodici mesi di distanza il nativo di Atene partirà nuovamente con i favori del pronostico contro l’allievo di Simone Vagnozzi e Darren Cahill che si è reso protagonista di un match dalle due facce contro il sempre temibile Fucsovics. Primi due set in cui il classe ’01 azzurro faticava a mettere la palla in campo e a tenere il ritmo da fondo dell’avversario. Poi, per fortuna, è arrivata la reazione veemente e anche un calo dell’ungherese, che non ha saputo più opporre resistenza a Jannik. La buona notizia per quest’ultimo, oltre alla reazione dal punto di vista mentale, è certamente l’aver dimostrato una buona autonomia fisica per rimontare due set di svantaggio.
Giornata piuttosto anonima per quanto concerne il tabellone femminile, con tre sole sfide giunte e decise al terzo parziale. Una è stata quella citata in apertura tra Sakkari e Zhu, con la greca che per l’ennesima volta delude in un appuntamento importante dello slam. Sempre nella sessione serale Viktoria Azarenka ha proseguito il suo ottimo cammino, battendo per 6-1 al terzo Madison Keys e candidandosi a vera mina vagante della parte alta del draw.
Nella notte, invece, Elena Rybakina era riuscita ad imporsi per 6-2 al parziale finale sulla finalista della scorsa edizione del torneo Danielle Collins. Iga Swiatek – come facilmente prevedibile – ha impiegato meno di un’ora per avere la meglio sull’iberica Bucsa e nei quarti affronterà la sopracitata kazaka. Vittorie nette e convincenti per Pegula, Gauff e Ostapenko ai danni rispettivamente di Kostyuk, Pera e Baindl. Infine, in un match che si prospettava molto interessante, Barbora Krejcikova è riuscita a gestire abbastanza facilmente i colpi della Kalinina, affermandosi per 6-2 6-3.