Novak Djokovic è al terzo turno degli Australian Open: questo il verdetto della sessione serale sulla Rod Laver Arena, in cui né Grigor Dimitrov né il tendine dolorante sono riusciti a creagli problemi per più di un set. 7-6 6-3 6-4 il punteggio finale in favore del 9 volte campione di questo torneo, che raggiunge la seconda settimana di uno Slam per la 59esima volta in carriera, la quindicesima agli Australian Open. L’ex numero 1 del mondo è, così, agli ottavi di finale e adesso affronterà il beniamino del pubblico Alex de Minaur: i due non si sono mai affrontati prima d’ora e c’è curiosità di capire se e come l’australiano potrà mettere il campione delle Nitto ATP Finals in difficoltà.
La partenza di Djokovic è assolutamente perfetta: Dimitrov è costretto a cedere la battuta e, in men che non si dica, si trova a rincorrere e in svantaggio per 2-0. La prestazione del serbo è convincente, i suoi turni di battuta iniziali sono un gioco da ragazzi e sembra si possa assistere ad un match a senso unico. Ma la musica cambia quando il tendine, già dolorante nel corso degli ultimi 10 giorni, torna a limitare il campione in carica di Wimbledon: Djokovic non sfrutta tre set point nel nono gioco e poi si fa strappare il servizio dal bulgaro, che adesso è più fresco fisicamente e mette pressione al numero 5 del mondo. Sulle ali dell’entusiasmo, Dimitrov si procura anche due set point sulla situazione di 6-5 in suo favore, ma il 35enne di Belgrado riesce a trascinare il parziale al tiebreak e, poi, dopo una lotta infinita, conquista la frazione grazie al 9-7 maturato nel tiebreak: 7-6 in 1 ora e 18 minuti.
Chiesto un medical timeout per ricevere un trattamento al tendine, Djokovic prova a mettere pressione sulle spalle del bulgaro ad inizio secondo set, ma il numero 28 del mondo è bravissimo a resistere in un quarto game nel quale è costretto ad annullare tre palle break. Il break, però, è solo rimandato al turno di risposta successivo giocato dal serbo, il quale inizia ad alzare sempre più il livello della sua prestazione e strappa il servizio al suo rivale nel sesto game, gestendo il vantaggio acquisito fino a chiudere il set 6-3.
Ottenuto il secondo set, la situazione è ormai ideale per Djokovic, che conquista ben tre break nei primi tre turni di risposta. Il numero 5 del mondo si distrae leggermente al servizio e permette a Dimitrov di restare un po’ più di tempo in campo: il bulgaro tiene il servizio nel settimo game e sale 3-4, provando a mettere pressione sulle spalle del suo avversario. Ma quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare: non a caso, il 21 volte campione Slam si rivela perfetto nell’amministrare il sottile vantaggio ancora rimasto a sua disposizione, chiudendo i conti per 7-6 6-3 6-4 dopo 3 ore e 5 minuti di battaglia.
Si ferma, invece, al terzo turno la bellissima corsa di Andy Murray, il quale, dopo le imprese compiute contro Matteo Berrettini e Thanasi Kokkinakis, deve arrendersi al cospetto di un solidissimo Roberto Bautista Agut: lo spagnolo, adesso grande favorito per avanzare in quella sezione di tabellone, si è imposto con lo score di 6-1 6-7 6-3 6-4 e si è qualificato per la seconda settimana degli Australian Open, come già gli era accaduto nel 2014, 2016, 2017 e nel 2019. Il suo prossimo ostacolo si chiama Tommy Paul.