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Novak Djokovic è senza dubbio il principale favorito degli Australian Open, primo Slam stagionale che prenderà il via lunedì 16 gennaio. L’ex numero 1 del mondo, che tornerebbe in vetta al ranking in caso di trionfo finale, ha parlato in conferenza stampa in occasione del media day ed ha riflettuto sulla deportazione di un anno fa e su quanto non ci siano rancori da parte sua nei confronti dell’Australia, nazione che ha sempre amato e in cui ha sempre vinto tantissimo.
“La quantità di esperienze positive che ho avuto in Australia supera quanto di brutto ho vissuto l’anno scorso – ha affermato il 9 volte vincitore degli Australian Open –. La mia impressione dell’Australia è sempre stata positiva ed è anche per questo che ho sempre giocato molto bene qui. Non vedevo l’ora di tornare a giocare a tennis, quello che so fare meglio. Quello che ho vissuto nel 2022, inoltre, non è stato del tutto negativo: normalmente, come tennista professionista, non hai molto tempo per avere un grande blocco di allenamento e il fatto di non aver giocato per mesi mi ha permesso di incontrare la mia squadra e lavorare sul mio corpo, sui miei colpi, su aspetti che in seguito mi hanno aiutato a raggiungere grandi risultati”.
Djokovic posssiede già tantissimi record nella storia del tennis, ma a Melbourne potrebbe raggiungere Rafael Nadal anche per numero di Slam vinti (22, contro i 21 del serbo). “Per questo continuo a giocare a tennis, perché voglio essere il migliore, voglio vincere i tornei più grandi del mondo. Non è un segreto. È uno dei motivi per cui volevo tornare in Australia, per il mio record qui, in particolare nelle sessioni serali. Sono in buona forma, ho finito l’anno nel miglior modo possibile, vincendo contro grandi giocatori. Credo nelle mie possibilità qui: mi sono allenato duramente e l’esperienza di essere già stati in queste circostanze particolari aiuta ad avere l’approccio giusto e fare le cose in modo appropriato. So che quando sono sano e gioco al meglio delle mie possibilità , su questi campi posso battere chiunque”.
“L’ideale è raggiungere il suo massimo livello nei grandi tornei – ha proseguito il 35enne di Belgrado –. Ecco come cerco di programmare la mia stagione: capiamo a quali appuntamenti vogliamo arrivare in forma, dove vogliamo provare a sollevare il trofeo. Do sempre il mio meglio in ogni torneo, indipendentemente dalla categoria, ma capisco che, ad esempio, sulla terra battuta, ci vuole più tempo per raggiungere il livello desiderato, dunque ci vuole anche pazienza. In questa fase della mia carriera, l’obiettivo è di rimanere sano e fresco mentalmente in campo. È importante avere un buon equilibrio: mi pongo degli obiettivi e cerco di raggiungerli, ma d’altra parte gioco a tennis anche perché mi diverso. Il tennis mi regala emozioni meravigliose. È un ottimo modo per conoscere meglio me stesso. Cerco di godermi ogni momento“.
Infine, rassicurazioni sul problema al tendine che lo ha annoiato nell’arco degli ultimi 7/8 giorni. “Houn po’ sofferto, onestamente, negli ultimi sette giorni, ma non è un problema che mi preoccupa particolarmente. Finora sono stato in grado di allenarmi, competere e giocare punti, set, il che è positivo. Ovviamente, sto agendo con molta cautela. Non rischio tutto nelle sessioni di allenamento, sto conservando le energie per la prossima settimana. Spero che il tendine non mi causi problemi durante i match”.
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