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Super tie-break del quinto set ancora fatale per gli italiani al primo turno dell’Australian Open 2023. Dopo il ko di Musetti contro Harris, anche Matteo Berrettini è uscito di scena all’esordio per mano di Andy Murray. Proprio come il connazionale 24 ore prima, Matteo ha perso i primi due set, rimontato lo svantaggio salvo poi arrendersi nel finale con il punteggio di 3-6 3-6 6-4 7-6 6-7. A rendere più amaro il ko il match point non sfruttato sul 5-4, in cui l’azzurro ha affossato in rete un comodo rovescio. Vola dunque al secondo turno Murray, che accorcia le distanze nei precedenti contro Matteo (3-2) e prosegue il suo cammino a Melbourne. Nella giornata di giovedì sfiderà Kokkinakis o Fognini. Grande delusione per la sconfitta del numero uno d’Italia, ma onore a un guerriero come Murray che a 35 anni e con un’anca di metallo riesce a trionfare dopo 4h49′ di gioco.
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CRONACA BERRETTINI-MURRAY
L’inizio di Berrettini è da dimenticare: Murray conquista subito un break nel suo primo turno di risposta e, dopo un terzo gioco piuttosto laborioso, allunga sul 3-0. L’azzurro prova a tornare in corsa, nel settimo game si procura due chance di break, ma lo scozzese gioca quattro punti di alto livello per tenere la battuta e gestire il vantaggio acquisito fino al 6-3, al termine di 43 minuti giocati molto bene da parte del due volte campione olimpico.
Il secondo set inizia con un altro break da parte di Murray, che approfitta di un Berrettini piuttosto falloso per allungare sul 2-0 e per mettere una piccola ipoteca sul parziale. Il livello del semifinalista in carica cresce con il passare dei minuti, con l’italiano che si procura uno 0-30 nel quinto game, ma ancora una volta il numero 14 del mondo non riesce a rivelarsi penetrante come al solito dal lato del dritto. L’ex numero 1 del mondo, alla fine, è impeccabile nei momenti chiave e riesce addirittura a chiudere il secondo set in risposta, piazzando un secondo break e incamerando la frazione per 6-3.
Nel terzo parziale, Berrettini prova a partita in maniera migliore rispetto a quanto accaduto negli altri due set: il servizio è più preciso, inoltre costringe il 5 volte finalista del torneo ad un game da 8 minuti sul proprio servizio. Il livello del nostro rappresentante è ora piuttosto alto e, depennate due pericolosissime palle break, è lui a prendersi il vantaggio nel terzo set strappando la battuta al suo rivale, volando 4-2 e sfruttando l’inerzia in suo favore per chiudere 6-4 e rinviare il verdetto al quarto set.
La quarta frazione è sicuramente quella più equilibrata, non a caso non ci sono palle break ma non si registrano neppure game ai vantaggi. I giocatori al servizio dominano in lungo e in largo e il tie-break è l’unico epilogo possibile, nonché il più corretto. Qui Andy e Matteo si scatenano, dando vita ad una serie di punti incredibili. Le chance migliori capitano a Berrettini, ma allo stesso tempo è l’azzurro a sprecare più spesso. Dopo un botta e risposta continuo, il tie-break gira su un clamoroso passante di rovescio a una mano di Berrettini, che lo scozzese prova a parare con una volée in tuffo (fuori di un soffio). Al terzo set point, dunque, l’azzurro fa suo il parziale e trascina la sfida al quinto e decisivo set.
Il quinto set è esattamente identico al precedente (zero palle break e zero giochi ai vantaggi) se non fosse per il decimo game, in cui Matteo riesce a procurarsi un match point. L’azzurro lo gioca anche bene, ma nel momento di chiudere mette in rete un comodo rovescio. Murray resiste e, alla seconda parità, riesce a portare a casa il game e impattare sul 5-5. Si giunge dunque al super tie-break, dove a Matteo non bastano più i consueti ace. Lo scozzese parte infatti benissimo, issandosi sul 5-0, e difende il vantaggio fino alla fine. Berrettini non molla e fino all’ultimo tenta il possibile per ricucire il gap, ma purtroppo per lui non c’è nulla da fare. Ad approdare al secondo turno è un immenso Murray.
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