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Australian Open 2022, nona giornata: storica vittoria di Berrettini, adesso lo scoglio Nadal

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - foto Ray Giubilo

Matteo Berrettini continua a scrivere la storia del tennis italiano in quel di Melbourne. Grazie al successo ai danni di Gael Monfils, è infatti diventato il primo azzurro di sempre a raggiungere la semifinale degli Australian Open. Per 117 lunghi anni non c’era riuscito nessuno, mentre tra meno di 24 ore potrebbe farcela anche Jannik Sinner, opposto a Stefanos Tsitsipas. Italia grande protagonista di questo primo slam stagionale, ma non solo. Andiamo a scoprire cos’è successo nella nona giornata degli Australian Open 2022.

Il numero uno d’Italia ha tenuto tutti con il fiato sospeso per ben 3h 49′, portandosi avanti due set a zero contro Monfils, prima di farsi rimontare ed essere costretto a disputare il quinto set. Alla fine però è stato lui a prevalere, staccando il pass per la sua terza semifinale slam della carriera. 6-4 6-4 3-6 3-6 6-2 il punteggio del match, in cui Berrettini ha servito peggio rispetto al match contro Carreno Busta, ma ha comunque sfruttato a suo favore quest’arma, ottenendo tanti punti importanti. Troppo attendista nei primi set Monfils, che non appena ha cambiato marcia ne ha visto i risultati, rimettendo in piedi una partita molto complicata. Nel finale, però, il francese è calato fisicamente mentre Matteo è salito in cattedra, facendo suo il quinto set.

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Una soddisfazione immensa per il tennista romano, che con grande eleganza ha anche messo a tacere il maleducato pubblico della Rod Laver Arena. Ebbene sì, perché Berrettini non ha dovuto vedersela solamente con il francese, ma anche con gli spettatori presenti a Melbourne Park. Senza generalizzare, si può tranquillamente affermare che molte persone sugli spalti sono andati ben oltre il tifo, superando i limiti imposti dal buon senso. Berrettini, però, dopo aver vinto l’ultimo punto, si è messo il dito sull’orecchio, esclamando prima “Non vi sento“, più volte, e poi “Io resto qua“. Nonostante le provocazioni e la maleducazione, Matteo ha mantenuto la sua classe anche nell’intervista post match, in cui ha dichiarato: Ci sono tantissimi spettatori e alcuni di loro non mi sembrano appassionati di tennis. Serve rispetto. Ho vinto, sono contento, va bene così”.

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Non si può dire che sia stato altrettanto pacato Denis Shapovalov, al quale non è affatto andato giù quanto accaduto nel suo quarto di finale contro Rafa Nadal. Il canadese, uscito sconfitto per 3-6 4-6 6-4 6-3 3-6, si è infatti lamentato dei mancati provvedimenti presi nei confronti del suo avversario. Quest’ultimo, a suo dire, non avrebbe rispettato la regola dei 25 secondi al servizio e si sarebbe preso un po’ troppe libertà, sempre in termini di tempistiche. Indipendentemente dal fatto che avesse ragione o torto, non ci sono dubbi sul fatto che Shapovalov abbia esagerato, specialmente nei modi. Il canadese ha addirittura accusato l’arbitro Carlos Bernardes di ‘essere corrotto’ e che a Nadal tutto ciò sia permesso semplicemente perché ‘è Nadal’. Una reazione sicuramente amplificata dall’importanza del match ed alla frustrazione di Denis, che ha gestito in maniera pessima il quinto set ed ha sprecato una ghiotta chance di avanzare nel torneo, capitolando dopo 4h 08′.

Sarà dunque Berrettini-Nadal la semifinale della parte alta del tabellone. I due si sono sfidati solamente una volta in carriera ed anche in quel caso si trattava di una semifinale slam, agli Us Open nel 2019. A prevalere fu lo spagnolo, ma ora Matteo ha sicuramente più esperienza e potrà giocarsi al meglio le sue carte. Tuttavia parlare di ‘esperienza’ quando dall’altra parte della rete c’è un giocatore che di slam ne ha vinti 20 è relativo, non a caso secondo i bookmakers sarà Nadal a partire con i favori del pronostico. Ironia della sorte, nella conferenza stampa post secondo turno, Matteo aveva dichiarato: “Chi vorrei affrontare? Non gioco da molto tempo contro Nadal“.

A senso unico invece i due match femminili, che hanno visto prevalere Ashleigh Barty e Madison Keys. La tennista di casa ha passeggiato contro Jessica Pegula, imponendosi con un sonoro 6-2 6-0 e proseguendo la sua corsa nel torneo. Per lei ora un’altra statunitense, che ha sconfitto altrettanto agevolmente Barbora Krejcikova (6-3 6-2). Per Keys si tratta di un ritorno in semifinale a Melbourne dato che già ce l’aveva fatta nel 2015, ma in quel caso fu sconfitta da Serena Williams. Neppure questa volta sembra avere grosse chances, ed il 2-1 in favore dell’avversaria nei precedenti non aiuta, ma mai dire mai.

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