[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Al terzo turno degli Australian Open 2021 Serena Williams ha battuto la 19enne russa Anastasija Potapova al secondo turno (7-6, 6-2). “In carriera non ho mai giocato 28-30 tornei all’anno come fanno quasi tutte, credo di essere sempre stata attorno ai 24-25 eventi in una stagione. Non ho mai riempito a dismisura il mio calendario. Anche da giovanissima era così, anche se vincevo e conquistavo titoli. Andavo al college, facevo un sacco di altre cose che mi interessavano. Così facendo era impossibile ‘bruciarmi’ in fretta, mi sono presa i miei tempi, anche di pausa, ho avuto qualche infortunio negli anni e l’ho sempre utilizzato come una sorta di break, almeno dal punto di vista mentale”.
Il segreto? L’amore per quello che fa: “Ciò che conta davvero è amare quello che fai. Se non amassi ancora giocare a tennis adesso non sarei qui. L’amore è davvero la cosa più importante al mondo, ti dà la forza di dare il massimo in tutto quello che fai, che si tratti di giocare a tennis o di qualsiasi altra cosa”.
L’americana ha raccontato il suo rapporto con i cambiamenti: “Ho cambiato molto la mia posizione in fase di risposta quest’anno e cambiare non mi piace per niente. Odio i cambiamenti. Per questo odio il mio nuovo modo di rispondere. Però funziona e questo mi piace. Diciamo che mi ci devo ancora abituare a pieno, tanto che a volte penso di tornare al ‘vecchio modo’ però credo che adesso sono più continua in risposta e i risultati si vedono”.
L’Australian Open continuerà a porte chiuse, dopo l’annuncio di un lockdown di cinque giorni ordinato a Melbourne dalle autorità australiane nel tentativo di arginare la comparsa di una variante del coronavirus. Questo il commento della Williams: “A proposito di cambiamenti ho saputo del prossimo lockdown soltanto alla fine del match e credo che sia stato un bene. Non saranno giorni facili i prossimi, per nessuno. Tornare a non avere i tifosi in tribuna sarà una brutta sensazione, specialmente qui dove ci si diverte un mondo, però credo che in fin dei conti l’importante sia prendere tutte le precauzioni possibili. E poi andare dal circolo all’hotel e viceversa durante i tornei è quello che ho fatto per tutti gli ultimi 20 anni, in pratica ho fatto ‘quarantena’ per tutta la carriera”.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]