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Stefanos Tsitsipas ha un servizio a dir poco affidabile, un dritto devastante e un rovescio esteticamente ineccepibile. Tsitsipas sa dominare, soffrire, lottare, subire, vincere, perdere, gestire ogni situazione. Il greco presenta dei difetti, i quali con l’età potrebbero essere completamente colmati, ma è destinato a scrivere un capitolo importante della storia del tennis. Tsitsipas ha iniziato a scrivere il suddetto capitolo ormai anni fa, ma ha concluso la prima importante pagina proprio oggi, mercoledì 17 febbraio 2021, superando in rimonta Rafael Nadal, in occasione dei quarti di finale degli Australian Open 2021.
L’ateniese ha sconfitto il maiorchino per 3-6, 2-6, 7-6(4), 6-4, 7-5, mettendo in pratica una prova di forza straordinariamente rilevante, una di quelle che lanciano una carriera. Non è la vittoria in sé a sorprendere, in quanto Tsitsipas aveva già sconfitto Nadal in precedenza, ma le modalità con la quale essa è avvenuta. Due set di svantaggio, inerzia psicologica in direzione iberica, Nadal autore di 26 punti consecutivi al servizio, ma tie-break vinto e partita ribaltata in men che non si dica. Tsitsipas ha finalmente compiuto il grande passo, per poter essere considerato uno degli aspiranti dominatori del circuito.
Stefanos Tsitsipas
Photo © Ray Giubilo
Ad attendere il gioiello ellenico vi sarà Daniil Medvedev, esente da incertezze e determinato a raggiungere il proprio obiettivo, vincere contro chiunque e conquistare il conquistabile. Il giovane russo ha annichilito il connazionale Andrey Rublev, per 7-5, 6-3, 6-2, prevalendo per la quinta volta su altrettanti confronti tra i due. Medvedev non ha intenzione di fermarsi, ha dimostrato di avere la possibilità di giungere alla vittoria mediante qualsivoglia metodologia, palesandosi come un tennista camaleontico.
Un servitore straordinario, ma anche un muro difensivo, un folle ed efficace acceleratore da fondocampo, una vera e proprio spina nel fianco perenne per ogni avversario. Non bisogna soffermarsi sull’estetica discutibile dei colpi di Medvedev, ma sul pragmatismo intrinseco a essi. Ogni colpo è ragionato, ideato per far male, per sgretolare le certezze degli opponenti. Medvedev vince psicologicamente prima che tecnicamente, questa è la sua arma in più e non ha paura di usarla contro Tsitsipas.
Daniil Medvedev
Photo © Ray Giubilo
Mentre i piccoli del circuito diventano grandi, Novak Djokovic guarda dall’alto e attende Aslan Karatsev, pronto a regalarsi l’ennesima finale Slam in carriera. Il serbo non è nelle migliori condizioni fisiche possibili, ma, seppur non al 100%, ha dimostrato di poter avere la meglio su giocatori eccezionali come Milos Raonic e Alexander Zverev. Djokovic avrà l’arduo compito di domare l’entusiasmo del russo Karatsev, vera e propria sorpresa del torneo, non di certo il migliore degli avversari da trovarsi di fronte attualmente.
Il numero uno al mondo dovrà attuare un’operazione non semplice, utilizzare l’acqua. Dovrà spegnere l’entusiasmo del focoso Karatsev, per poi estinguere l’incendio causato dal carisma di uno tra Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas. Nel frattempo, però, Djokovic si è limitato a osservare, studiare, prendere appunti, un’altra tra le attività che gli riesce meglio.
Novak Djokovic
Photo © Ray Giubilo
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Per quanto riguarda il tennis femminile, invece, Jennifer Brady e Karolina Muchova hanno raggiunto le semifinali e saranno opposte per un posto in finale. La statunitense ha sconfitto la connazionale Jessica Pegula per 4-6, 6-2, 6-1, esprimendo un tennis energico, potente, intelligente, di certo concreto. L’exploit di Brady non è dettato dal caso, ma dal suo talento straordinario, soltanto una delle stelle del movimento tennistico statunitense attuale, quantomeno in rosa.
Muchova, invece, ha sorpreso Ashleigh Barty in 3 set, tra le polemiche per un presunto MTO forzato, sebbene siano francamente sterili. La tennista ceca ha sconfitto meritatamente l’australiana, quest’ultima rea di aver perso la concentrazione nel momento clou del match, sopra 6-1, 2-0. Muchova si è imposta per 1-6, 6-3, 6-2, estromettendo dal torneo un’altra big, dopo gli sgarbi a Karolina Pliskova ed Elise Mertens. Due giocatrici diverse, ma entrambe motivate per un’obiettivo identico: ottenere uno storico pass per la finale.
Serena Williams attende con impazienza lo scontro con Naomi Osaka, per una sorta di finale anticipata dai possibili e significativi risvolti. Qualora la nipponica dovesse prevalere, difatti, potrebbe essere un vero e proprio passaggio di consegne, per caratteristiche e leadership.
Nel caso in cui, invece, dovesse vincere Williams, sarebbe un segnale importante all’intero circuito Wta: Serena è tornata più forte di prima e non ha intenzione di andar via. Una semifinale che vale più dell’accesso all’ultimo atto degli Australian Open 2021, vale potenzialmente una stagione o addirittura una carriera. La vincitrice dovrebbe in ogni caso vedersela con una tra Muchova e Brady, non da sottovalutare, ma con la consapevolezza di aver sconfitto la migliore.
Serena Williams
Photo © Ray Giubilo
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