Premessa: Tennis Australia si sta impegnando in tutti i modi per organizzare l’evento al meglio ed essere da supporto ai giocatori attraverso sforzi economici non da poco. Tuttavia ci sono delle considerazioni da fare oggettive su cui riflettere tutti assieme.
– Era necessario portare una fascia ristretta di giocatori d’élite ad Adelaide – con quale criterio, tra l’altro, visto che figurano giocatori neanche in top 20? – e un’altra ben più estesa a Melbourne? Tale situazione era evitabilissima onde evitare gelosie e dissapori. Che poi, detta fra noi, sinceramente mi risulta strano che i giocatori non fossero a conoscenza dei “privilegi” dei top player in quel di Adelaide.
– I casi di positività creano scandalo? Direi di no, perché era lecito aspettarsi qualche notizia in tal senso. Sei casi di positività su oltre 1000 persone volate a Melbourne mi sembra un ottimo risultato.
– Diversi giocatori non sono stati aggiornati oggi sull’evolversi dei problemi dovuti alla transportation verso Melbourne Park per gli allenamenti (per chi non lo sapesse per alcuni l’allenamento è saltato dopo oltre 5 ore di attesa senza che siano stati mai contattati né avvisati se non all’ultimo secondo). Se ci fosse una buona comunicazione e fossi giocatore, ci passerei tranquillamente sopra ma ci sono modi e modi. Perché, detta in tutta franchezza, se dopo ore e ore che aspetto una chiamata e poi sono io a farmi vivo per capire quale sia la situazione e la risposta è “rimanete svegli e attendete che qualcuno vi bussi alla porta”, direi che si potrebbe fare qualcosa di meglio. Di questo, Craig Tiley, direttore del torneo, si è scusato attraverso una comunicazione diffusa in serata ai giocatori.
Veniamo al nocciolo del discorso.
Le lamentele dei giocatori, emerse anche oggi nella call organizzata alle ore 19:30 locali, non sono affatto quelle che spesso vengono tirate in ballo in queste ore sui social. Pertanto non è il cibo, né il ragno o il topo trovato a girovagare dentro la camera, o l’impossibilità di aprire una finestra per prender aria, o il guardiano dietro la porta a sorvegliare o la vista spettrale al di fuori della propria camera, a creare malumori. La questione verte su altro e la frase trita e ritrita “tanto è tutto pagato e prendono pure 60.000 euro al primo turno” secondo me non regge. Non regge perché è il loro lavoro – ben pagato, sicuramente – e in una stessa competizione è legittimo e sacrosanto che tutti debbano essere messi nelle stesse (o quasi)/migliori condizioni possibili per prepararsi all’evento. A maggior ragione se in palio ci sono tanti soldini che per tennisti al di fuori della top 150-200 possono voler dire pianificare diversamente un’intera stagione.
Quali sono le cose su cui stanno recriminando maggiormente i giocatori?
– Le differenze tra Melbourne e Adelaide
– I cambiamenti in corso d’opera sulle regole da seguire a Melbourne
Questi sono i punti focali della questione sollevata in questi giorni dai giocatori.