Novak Djokovic ha sconfitto Aslan Karatsev per 3-0, al termine delle semifinali degli Australian Open 2021, con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-2. Normale amministrazione, se si valuti la singola prestazione, ma a impressionare è il numero di vittorie consecutive del serbo a Melbourne. Djokovic ha conquistato la ventesima vittoria consecutiva, accantonando i problemi fisici che lo hanno sensibilmente limitato contro Taylor Fritz.
Non è una sorpresa che il numero uno al mondo abbia un rendimento sopra la media, così come una gestione del proprio corpo lodevole. Certamente però non potrà mai rientrare nella normalità una serie da ben 20 vittorie sul cemento australiano. Djokovic attende di affrontare uno tra Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas. L’uno versione robot e favorito, l’altro galvanizzato dall’aver sconfitto Rafael Nadal, in rimonta, non di certo un’impresa da poco.
Il serbo acquisterà probabilmente dei pop-corn, si metterà comodo all’interno della propria stanza d’albergo e osserverà attentamente ogni dettaglio della sfida tra il russo e il greco. Tutto ciò con fare disinvolto, ma certamente pronto a colpire ogni punto debole di qualsivoglia avversario gli si presenterà.
Dal canto loro, Medvedev e Tsitsipas non possono adagiarsi sugli allori del loro percorso e devono puntare alla vittoria. Medvedev è ambizioso per indole, come dimostrato più e più volte. Tsitsipas sta riscoprendo le proprie potenzialità, dopo esser stato messo in discussione in più occasioni.
Lo scontro tra i giovani tennisti prevede il russo come favorito, anche per una questione puramente fisiologica, ma i fatti hanno palesato come sia scellerato dare il greco per vinto, in ogni occasione. Energia e intelligenza tattica contro estro ed eleganza, uno scontro che ricorda qualcosa del passato, tra due tennisti discretamente importanti, seppur Medvedev non sia mancino…né iberico.
Novak Djokovic
Photo © Ray Giubilo
Intanto, per quanto concerne il torneo femminile, Naomi Osaka ha passato l’esame Serena Williams, a pieni voti, accedendo in finale dell’edizione 2021 degli Australian Open in rosa. La giapponese è riuscita a prevalere per 6-3, 6-4, esprimendo un gioco similare a quello caratteristico dell’avversaria statunitense, spregiudicato al punto giusto e maledettamente efficace.
L’ambizione di Osaka è di vincere il quarto Slam in carriera, magari per portare avanti il progetto di conquista di Serena, dopo il ritiro di quest’ultima. Carisma, talento, voglia di vincere, qualità fisiche straordinarie. Osaka ha tutto per continuare la propria carriera sulla falsariga del mito Williams, vincendo il vincibile, sino a trovare a sua volta un’erede, magari però nel 2035.
La seconda finalista è invece Jennifer Brady, superiore alla temibile Karolina Muchova per 6-4, 3-6, 6-4. Dopo aver eliminato Donna Vekic e Jessica Pegula, senza peraltro troppi problemi, la nativa di Harrisburg ha estromesso Muchova dalla competizione, negandole la gioia della prima finale Slam e regalandosela personalmente. Un dono di certo non derivante dal fato, ma dalle proprie abilità tennistiche.
Non solo talento, ma una personalità innata e dei colpi straordinariamente pungenti, soprattutto con il fondamentale del dritto. Potenti e precisi, frutto di uno spartito tattico ineccepibilmente concreto. Brady è pronta per affrontare Osaka, in punta di piedi, da outsider, ma non è escluso che sia lei a raccogliere l’eredità della connazionale Serena.
Naomi Osaka
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