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Il secondo turno degli Australian Open 2020 ha offerto la sfida fra Roger Federer e Filip Krajinovic, terminato 6-1, 6-4, 6-1 .in favore del campione svizzero. Il numero tre del mondo ha controllato il match per l’intera durata dello stesso, non soffrendo praticamente mai il gioco usualmente aggressivo del suo opponente. Terzo turno conquistato per Federer, il quale vince e convince: affronterà John Millman.
LA CRONACA
L’inizio del primo set è stato straripante per Federer, che ha strappato il servizio a Krajinovic nel corso del secondo game, mediante alcune giocate straordinarie di rovescio. Lo svizzero ha successivamente confermato il break, volando sul 3-0 in meno di dieci minuti. Il quarto game ha palesato ancora le grandi difficoltà del serbo a contendere gli scambi prolissi all’avversario, con 4-0 ottenuto dall’elvetico con assoluta semplicità: Federer sul velluto. Il dominio assoluto dell’elvetico si è tramutato in un largo successo per 6-1, con il serbo provato anche dal punto di vista psicologico.
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Il secondo set ha presentato il medesimo copione di quello precedente, con Federer assoluto protagonista e avanti 2-0 in breve tempo: volèe e passanti straordinari hanno caratterizzato l’impeto offensivo devastante dello svizzero. Il numero tre del mondo ha accusato una leggera flessione nella fase finale del parziale, sino a subire un contro-break nell’ottavo game per il 4-4, firmato da un Krajinovic apparentemente rinvigorito e mentalmente di nuovo in partita. L’astuzia di Federer ha però colpito nel segno appena un game dopo, favorito anche da un serve and volley elementare sbagliato dal serbo, peraltro il primo dell’incontro con quello schema tattico: 5-4 svizzero. Il decimo game ha rappresentato una pura formalità per l’elvetico, il quale ha chiuso agevolmente sul 6-4.
Il monologo di Federer è continuato anche durante il terzo set, con importante strappo illustrato dal 4-1 in suo favore con doppio break. Il risultato finale richiama il primo parziale, con un 6-1 netto ed ineccepibile. Il tennis dello svizzero è stato brillante, esteticamente leggiadro, super: nulla ha potuto un buon Krajinovic, demotivato anche da alcuni problemi fisici nel finale.
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