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Matteo Berrettini esce di scena nel secondo turno degli Australian Open 2020, sconfitto da Tennys Sandgren al quinto set. Il tennista romano, dopo aver perso i primi due parziali, rimonta e in quello decisivo non riesce a imporsi, venendo eliminato dopo una lunghissima battaglia. “La delusione c’è come è giusto che sia – commenta in conferenza stampa il classe 1996 -. Ero riuscito a girare un match che si era messo molto male, in condizioni difficili. Vento pazzesco, da fondocampo avevo la sensazione di fare poco male, di non riuscire a incidere soprattutto con il dritto e una volta entrato nello scambio facevo fatica”.
“Mi sentivo un pochino strano ma l’ho accettato e nel terzo e quarto ho alzato parecchio il livello e la partita è cambiata – continua l’azzurro -. Devo fare i complimenti a lui perché al quinto, a parte quel game, non mi ha mai concesso chance in risposta. Peccato perché alla fine si parla di un punto su una partita che sembrava finita. L’unica occasione su cui posso recriminare è quella del 15-40, su quella palla break con il dritto non ho fatto male come avrei potuto. Poi sul 5-5 sono andato a servire controvento, c’era la bufera”.
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SULLA CONDIZIONE FISICA – “Qualche acciacco c’è, ma questo fa parte della vita dell’atleta. Sento che questa partita mi servirà parecchio. La caviglia destra mi dà ancora un po’ fastidio, lavoro tutti i giorni anche su questo ma è una questione di struttura fisica. È una cosa con cui devo convivere. Quando mi sono fatto male agli addominali, ho capito subito che non avrei potuto giocare l’ATP Cup e che era in dubbio anche l’Australian Open, quindi sono già contento di averlo giocato”.
LA PROGRAMMAZIONE – “L’idea è giocare i tre tornei in Sudamerica, tornare per la Davis e poi andare a Indian Wells. Io entro sempre in campo sapendo di dover fare il massimo. Le aspettative ci sono, me le creo io. Devo un attimo resettarmi e darmi tempo. Sono uno che chiede tanto a se stesso, ma alcune volte devo un attimo tranquillizzarmi. Non troppo, altrimenti poi non hai lo stimolo. Devo sorridere ogni tanto, continuare ad essere contento di quello che sto facendo”.
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