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Rafael Nadal approda in carrozza agli ottavi di finale dell’edizione 2019 degli Australian Open 2019. Troppo forte il tennista maiorchino per uno degli idoli locali, il giovane Alex de Minaur, che ha avuto la peggio in maniera rovinosa in una delle partite più attese del cartello del terzo turno in quel di Melbourne ma che di fatto è diventata quasi una passeggiata per il numero 2 del tabellone. Partita che si è messa in discesa subito per il campione spagnolo, il quale si prepara ad affrontare un quarto turno ostico contro Tomas Berdych, tornato ad altissimi livelli.
Come detto, la partita ha avuto poca storia fin dall’inizio, visto che Nadal ha iniziato a giocare su ritmi a dir poco insostenibili per un de Minaur volenteroso ma di certo non ancora all’altezza per poter fare partita quasi alla pari con i migliori del circuito. Così è venuto fuori già un primo set in cui la differenza tra il numero 2 e il numero 27 del seeding australiano è venuta a galla in maniera netta ed evidente. Nadal passeggiava letteralmente sul campo asfaltando il suo ben più giovane avversario, dando quasi la sensazione di avere anche una quantità di energie fisiche superiore. E il 6-1 diventava inevitabile, anche in base alla capacità di Nadal di sfruttare le palle break.
Anche nel secondo set il copione restava lo stesso: Nadal a comandare il gioco in maniera autoritaria e incontrastata, de Minaur sempre intento a remare per cercare dentro la partita. Ma di partita, di fatto, ce n’era ancora una volta troppo poca, tanto che il maiorchino riprendeva a comandare agevolmente con i break ottenuti nel gioco iniziale e nel quinto game. Il tutto senza concedere il briciolo di una chance al giocatore australiano, fatta eccezione per il terzo gioco del primo set che è stato l’unico momento in cui Rafa ha tremato al servizio. Con un vantaggio così netto, portato poco dopo sul 4-1, lo spagnolo ha avuto la possibilità di gestire e di andare a chiudere anche il secondo parziale, con il 6-2 che dava ancora la reale misura delle differenze in campo.
Anche il terzo set si è aperto con un break di Nadal, che a differenza degli altri due parziali ha dato l’impressione di non essere tanto dominante come prima. Anche perchè de Minaur giocava con più coraggio e più alla ricerca dei suoi limiti, per allungare gli scambi e di conseguenza la partita. La sensazione è che questo terzo set sia andato come doveva andare tutta la partita, cioè con un giovane australiano in grado di giocare al meglio delle sue possibilità e senza timori reverenziali. L’evidenza di tutto questo arriva nell’ultimo game, quando Nadal spreca cinque match point che sono un mix tra quel leggerissimo filo di tensione che anche i campioni hanno quando servono per chiudere i conti e l’esuberanza di de Minaur che non molla. Alla fine il sesto match point è quello buono, e Nadal avanza.