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Nonostante i noti problemi all’anca, Andy Murray ci ha provato. Ha lottato, ha vinto due set, ma non è bastato per superare Roberto Bautista-Agut: lo spagnolo si è imposto col punteggio di 6-4 6-4 6-7(5) 6-7(4) 6-2 in poco più di quattro ore, raggiungendo John Millman nel secondo turno degli Australian Open 2019. Finisce qui il torneo del britannico, dopo aver giocato una partita nel suo stile, generosa e sempre incline alla lotta anche quando il fisico non lo permetteva. Gli interrogativi sul suo futuro rimangono, ma l’augurio di tutti è che questo non sia stato l’ultimo capitolo della carriera di un grandissimo campione.
PRIMO SET – Le perplessità riguardo le condizioni fisiche del britannico erano molte. Nelle fasi iniziali del set Andy è comprensibilmente contratto, mentre Bautista, ancora in fase attendista, studia il suo avversario senza affondare il colpo. Murray rischia poco e nulla nei suoi turni di battuta, mentre è lo spagnolo, nell’ottavo game del set, a dover annullare una palla break che avrebbe portato l’ex numero 1 del mondo a servire per il set. Contraccolpo psicologico per Murray, che nel game successivo deve cedere per la prima volta nel match il suo servizio: lo spagnolo non trema e chiude senza problemi 6-4 il primo parziale.
SECONDO SET – Atteggiamento positivo e battagliero anche nel secondo set per il britannico, nonostante la sua condizione fisica, com’è normale che sia, peggiori ogni game di più. Dopo un inizio di parziale incerto, Bautista ingrana la quarta e piazza il break nel quinto gioco, ipotecando di fatto anche la conquista del secondo set. 6-4 il punteggio del secondo parziale, strada spianata per lo spagnolo.
TERZO SET – A partita ormai apparentemente compromessa, Andy cerca di raschiare il barile delle energie per rimarcare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’atteggiamento da campione che l’ha sempre contraddistinto. Il break in favore dello spagnolo questa volta arriva subito, nel terzo game di un set apparentemente già scritto in partenza. Moto d’orgoglio del britannico, che riesce a rimettersi in carreggiata strappando per la prima volta nel match il servizio a Bautista. Commuovente l’abnegazione di Andy, che avanti 5-4 arriva ad un insperato set point. Si salva lo spagnolo, il set viene deciso solo dal tie-break: 7 punti a 5 in favore dello scozzese per la goduria del pubblico presente, pronto a godersi un intenso quarto set.
QUARTO SET – Galvanizzato dal parziale appena vinto, Andy continua ad avere chiaro il piano tattico da attuare. Bautista d’altro canto appare forse un po’ troppo controllato, a volte viene sovrastato dalla carica emotiva di un match così delicato per tutto il mondo del tennis. Il britannico è bravissimo ad arrivare in equilibrio nelle fasi finali del set senza mai offrire possibilità allo spagnolo di prendere il largo. Il tie-break è il giusto epilogo di un set molto combattuto, è nuovamente un eroico Murray a spuntarla per 7 punti a 4: si va al quinto.
QUINTO SET – Il primo allungo del set lo piazza lo spagnolo, ora più attento e tatticamente centrato. Murray è nuovamente costretto a rincorrere, ma stavolta è la stanchezza a prevalere sulla voglia di combattere fino all’ultimo punto. Lo scozzese ha finito le forze, una formalità per Bautista chiudere il match: 6-2 il punteggio del quinto set, con un Murray in lacrime negli ultimi game del suo torneo e (forse) della sua carriera. Esce di scena a testa altissima Murray, lo spagnolo affronterà John Millman nel secondo turno