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Ritirarsi o continuare dopo le tantissime manifestazioni d’affetto da parte di colleghi e del pubblico australiano, questo il dilemma di Andy Murray. L’ex numero 1 al mondo ha sfiorato un’epica rimonta contro Bautista Agut al primo turno degli Australian Open 2019 ma ammette che potrebbe non esser stata la sua ultima partita sul circuito. “Ho due strade. Prendermi i prossimi quattro mesi e prepararmi per Wimbledon ma ciò non mi dà garanzie: potrei giocare ma comunque avrei dolore e non riuscirei neppure a camminare – ha confessato lo scozzese in conferenza stampa – oppure operarmi, ma potrei anche non tornare più. Ci sono comunque delle possibilità, altri lo hanno fatto e Bob Bryan adesso ci sta provando. Dovrò prendere questo tipo di decisione nella prossima settimana. Intendevo dire questo l’altro giorno. Di certo migliorerebbe la mia vita, avrei meno dolore e potrei fare tante altre azioni normali. In ogni caso, se questo è stato il mio ultimo match, è stato un gran bel modo di concludere”.
Sul 5-1 nel quinto set, infatti, il pubblico ha omaggiato Murray con una commovente ovazione: “Non ho mai ricevuto una cosa del genere prima, è stato emozionante. L’ho apprezzato. Il pubblico australiano ha una grande conoscenza del tennis, sa tifare. Non dimenticherò questa serata”. Andy aveva avuto un momento di sconforto dopo l’allenamento con Djokovic dello scorso giovedì: “Non so perché ma ero nervoso. Forse perché lo rispetto molto e l’ho affrontato molte volte. Il giorno dopo avevo male all’anca e credevo di non essere pronto per il torneo. Oggi però sapevo che poteva essere la mia ultima partita e ho dato tutto, senza pensare a ciò che avrebbe portato al mio fisico”.