Non riesce l’impresa a Francesca Schiavone nel primo turno degli Australian Open 2018. La 37enne milanese, di ritorno sul circuito dopo l’infortunio in allenamento in off-season, non può nulla contro l’esplosività di Jelena Ostapenko, testa di serie numero 7 del tabellone femminile, che passa con lo score di 6-1 6-4. Dura circa un’ora e un quarto quello che potrebbe essere stato l’ultimo ballo della leonessa a Melbourne Park: nello Slam numero 69 della sua carriera, per Francesca resta comunque la bella soddisfazione di inaugurare il programma della Rod Laver Arena alla sua partecipazione numero 17 nel Major di inizio stagione, in cui si è spinta al massimo sino ai quarti di finale nel 2011.
Ostapenko impiega un paio di giochi per trovare le giuste contromisure sulle variazioni di ritmo e velocità della Schiavone, che prova a mescolare le carte per togliere il tempo al devastante ritmo della sua giovane avversaria. Dopo aver annullato una palla break, infatti, è la milanese a procurarsi due opportunità sull’1-1 ma la Ostapenko le cancella con autorità e non si volta più indietro, macinando uno dopo l’altro cinque giochi consecutivi. In spinta in risposta e perfetta al servizio, la numero 7 del seeding chiude il primo parziale con un ace dopo soli ventinove minuti sul 6-1.
L’azzurra non perde però il suo consueto positivo language body. In un match in cui non ha nulla da perdere, prova a restare attaccata ad ogni punto ed allungare gli scambi, scelta che paga e vede il moltiplicarsi degli errori di una distratta Ostapenko che si ritrova, quasi senza rendersene conto, sotto per 4-1. Basta poco però alla giovane tennista lettone per ritrovare il filo: con un parziale di 12 punti a 2 impatta sul 4-4, poi mette la freccia aiutata da un paio di doppi falli di Francesca (saranno 7 in totale) e non si distrae al servizio per il match nel decimo gioco.