Ancora un esame di maturità superato da Fabio Fognini in un avvio di stagione fin qui quasi perfetto. L’azzurro, testa di serie numero 25 del tabellone degli Australian Open 2018, si sbarazza in cinque set di Julien Benneteau e vola agli ottavi di finale a Melbourne: 3-6 6-2 6-2 4-6 6-3 lo score che permette al ligure di agguantare per la seconda volta in carriera la seconda settimana nel primo Slam dell’anno (nel 2014 fu fermato da Djokovic), in cui se la vedrà con Tomas Berdych che si è sbarazzato di Juan Martin Del Potro. Un risultato importante per l’intero movimento, dopo un’eternità finalmente protagonista nei migliori sedici del main draw.
L’avvio di partita di Fognini è da subito in salita. Benneteau si mostra aggressivo sin dalle prime battute e, pronti via, vola sul 3-0. Il francese ha anche tempo e modo di discutere con il giudice di sedia per un time-violation a causa di un rientro in campo ritardato dopo l’intervento del trainer (solamente per aggiustare la fasciatura al piede) senza però disperdere energie mentali. Fabio è infatti sempre in difficoltà al servizio, salva una palla break sia nel quarto che nel sesto gioco e in risposta raccoglie poco. Almeno sino al 5-3, momento in cui Benneteau rischia di rovinare tutto: il transalpino viene abbandonato dalla prima dal 40-15 e commette un brutto doppio fallo con il quale concede la prima palla break dell’incontro al taggiasco. Sul vantaggio esterno Julien tira però fuori gli artigli, con una seconda palla rapidissima e vincente cancella l’opportunità per l’azzurro e chiude il set sul 6-3.
Il copione non sembra cambiare in apertura di secondo parziale. Benneteau continua a far sempre la scelta giusta, Fognini in continuo affanno nei propri turni. Di testa, però, il ligure fa passare la sfuriata del suo avversario e per altri tre game al servizio cancella palle break, piazzando nel mezzo la zampata decisiva – con un paio di straordinari passanti di rovescio – che vale il 4-1. Inevitabile a questo punto un calo fisiologico del francese che, dal 4-2, vede rapidamente scivolar via la partita.
Con un parziale di cinque giochi consecutivi, infatti, Fabio prima chiude il secondo set per 6-2 e poi allunga in maniera decisa sul 3-0 nel terzo. Il numero 59 al mondo riemerge da 0-30 nel quarto game e si porta nella medesima situazione di punteggio in risposta ma Fognini non si lascia impressionare: l’azzurro sale in cattedra col dritto e decide di non scendere più, macinando vincenti su vincenti (saranno 12 nella frazione a fronte di 3 soli gratuiti) e archiviando la pratica per 6-1.
Nella quarta frazione, tuttavia, Benneteau ritrova il bandolo della matassa tornando a servire con altissime percentuali. Il taggiasco scherza un po’ troppo col fuoco, per due volte risale sul 15-40 ma, una volta entrati nelle fasi calde del parziale, paga la sua discontinuità. Fabio manda il suo avversario al servizio per il set sul 5-3, piazza l’immediato controbreak ma cede nuovamente la battuta lasciandosi attaccare sul lato sinistro del campo, capitolando con due errori consecutivi di rovescio: si va al quinto, un territorio non così amico per Fabio a Melbourne.
In Australia il taggiasco ha infatti perso le tre partite risolte alla frazione decisiva, rompendo finalmente anche questo tabù e passando in attivo nel record al quinto (12-11) nel computo complessivo dei quattro Slam. Decisivo nell’economia del match il break conquistato sul 2-2 rispolverando le righe con una serie di spallate di dritto e consolidato sul 4-2. Un tesoretto importante e difeso strenuamente sino in fondo: non basta un warning per condotta antisportiva (per un “allez” di Fabio, considerato “sarcastico” dal giudice di sedia) per fargli perdere la concentrazione, anzi. Il pubblico si schiera dalla sua parte e sul 5-3 va ancora a segno in risposta mettendo il punto esclamativo con uno smash a campo aperto. Anche Fognini c’è, l’Italia porta finalmente due italiani agli ottavi di finale