Jannik Sinner ha conquistato il quarto titolo in carriera, arrivando sino in fondo all’Atp 250 di Sofia 2021, proprio come un anno prima. L’azzurro ha sconfitto Gael Monfils all’atto conclusivo del torneo bulgaro, riuscendo a prevalere su ogni avversario senza lasciar per strada alcun set. Oltre i parziali, inoltre, il giovane altoatesino non ha mai perso la concentrazione, fattore fondamentale per strutturare un percorso netto e conquistare punti importanti…nei momenti importanti. Sinner determinato a raggiungere l’obiettivo prefissato, tatticamente ordinato e soprattutto in versione ‘robot’; collezione di vincenti quando necessario, gestione difensivista del punto se l’eventualità degli scambi lo richiedeva, ottimo servitore a mente libera. Sinner nuovamente superiore a un buon Monfils e lanciato verso obiettivi rilevanti. Quali obiettivi? Il primo di essi, certamente il più vicino cronologicamente, corrisponde alla qualificazione alle Atp Finals 2021. Sinner può realisticamente centrare lo scopo sin qui raggiunto dal solo Matteo Berrettini, sebbene la situazione sia complessa, ma non indistricabile.
SINNER IN DIREZIONE TORINO
Sinner, avendo vinto il torneo di Sofia, detiene 2505 punti considerando la Race to Torino; l’azzurrino vede da vicino Hubert Hurkacz, fermo a quota 2775 punti e Casper Ruud, attualmente beneficiario di 2825 punti. Il norvegese, però, si trova in finale all’Atp 250 di San Diego 2021 e, superando Cameron Norrie all’atto finale del torneo a stelle strisce, arriverebbe a 2925 punti. Distanti al momento Felix Auger-Aliassime, detentore di 2320 punti, e Aslan Karatsev, momentaneamente a 1940 punti; il canadese e il russo, però, sono in una fase calante della stagione e non dovrebbero infastidire particolarmente Sinner, considerando anche strettamente la matematica. Indiscutibilmente complesso avere la meglio su Ruud e Hurkacz, seppur i tornei di fine stagione possano regalare gioie all’italiano. Da Indian Wells al Masters 1000 di Parigi: per caratteristiche, Sinner potrebbe potenzialmente far meglio certamente di Ruud, per definizione ‘da rosso’, così come, più difficilmente, di Hurkacz. Per quanto significativo il vantaggio del norvegese e del polacco, la possibile impresa di Jannik è alla portata, sebbene vi sia una prerogativa essenziale da rispettare: non fermarsi.
LE CHANCE DEL GIOVANE AZZURRO
“Torino? Farò il possibile, ma non è un’ossessione”. Il giudizio di Sinner in merito alla corsa verso Torino è da atleta maturo, sebbene la carta d’identità denoti un’età più da ragazzo che da uomo; Sinner, però, per indole, è tutt’altro che un ‘petit diable’. Sinner è un giocatore vero, un indomabile tennista, se sul pezzo, ed è proprio questo il problema per gli avversari: Jannik è spesso sul pezzo. Maturità è il termine giusto per definire, in generale, il trionfo di Sinner a Sofia; se vincere è difficile, se vincere in giovane età è molto difficile, allora riconfermarsi è tremendamente difficile. Sinner ha dimostrato in diverse occasioni di non disdegnare le imprese complesse, quasi impossibili. Giocare sul cemento amplifica le caratteristiche offensive di Sinner, disputare tornei in condizioni indoor lo esalta: questo è noto dai tempi del Challenger di Bergamo ed è lecito attendersi fuochi d’artificio, magari parigini. In fremente attesa del finale di stagione, con un gergo quasi da serie tv, gli appassionati italiani si aspettano un finale che lasci senza fiato…o magari una finale, un’altra.