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Tornare in campo per un match ufficiale 17 giorni dopo aver trionfato per la prima volta in un torneo dello Slam non dovrebbe essere – almeno in teoria – tra le cose più semplici e immediate per uno sportivo, per quanto ben allenato e con la giusta attitudine mentale. Jannik Sinner tutte queste componenti le ha e non lo abbiamo scoperto certo nel match contro Botic Van De Zandschulp, eppure la facilità con il quale ha regolato il suo avversario all’esordio del torneo ATP 500 di Rotterdam lascia comunque un po’ esterefatti. Forse perché un campione del genere non l’abbiamo mai avuto prima e si ancora fatica ad abituarsi a ciò che Jannik è diventato negli ultimi sei mesi.
Fatto sta il primo turno dell’olandese ci ha messo in mostra ancora una volta un Sinner tranquillo, risoluto, in grado di controllare e gestire da campione il match dal primo all’ultimo punto. Poco ha potuto il suo avversario, in cuor suo consapevole che il match era destinato a perderlo esattamente come accaduto un mese prima a Melbourne. Prosegue, così, l’incredibile inizio di stagione dell’azzurro, ancora imbattuto in questo 2024 e ora alla ricerca della terza apparizione nei quarti di finale nella città olandese. Tra lui e l’obiettivo si piazza l’irriducibile Gael Monfils, che tra infortuni, ricadute e risalite in qualche modo continua a lottare con il suo ranking ancora abbondantemente nei primi 70.
Il suo anno per una volta è iniziato senza particolari patemi fisici, essendo già al quarto torneo della stagione, ma i risultati non sono finora arrivati. Eliminazioni all’esordio a Auckland e Montpellier, una partita vinta all’Australian Open prima di perdere nettamente contro l’argentino Etcheverry. Qui a Rotterdam ha esordito sconfiggendo in due tie-break un altro giocatore che di partite ultimamente ne ha vinte poche quale Denis Shapovalov.
I precedenti dicono 4-1 Sinner, con tre di questi che si sono giocati anche sul veloce indoor. Il primo scontro nell’ormai lontano 2019, quando ad Anversa Jannik vinse la sua prima partita contro un top-20. L’ultimo pochi mesi fa a Toronto, una partita lottata vinta dall’azzurro al terzo set verso quello che sarebbe diventato il suo primo titolo Masters 1000. Nel mezzo anche un’indimenticabile partita a Flushing Meadows nel 2021, quando Monfils iniziando a fare show con il pubblico newyorkese quasi riuscì a rimontare due set di svantaggio al nostro portacolori. E Jannik lo sa e lo ricorda bene: “Lui è veramente pericoloso, è uno dei beniamini del pubblico, però anche questo fa parte del gioco. Ogni volta che ci siamo affrontati sono stati match duri. Ho visto il suo esordio contro Shapovalov ed ha giocato proprio bene”. E allora appuntamento alle 19:30 per un’altra serata in compagnia del 22enne di Sesto Pusteria.
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