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È un muro Daniil Medvedev nella finale dell’ATP 500 di Rotterdam: l’ex numero 1 del mondo reagisce al periodo di difficoltà che stava attraversando e conquista il 16esimo titolo della sua grande carriera, battendo un’ottima versione di Jannik Sinner per 5-7 6-2 6-2 al termine di una battaglia intensa e dalla elevatissima qualità, con il moscovita bravissimo a non crollare dopo aver perso in volata la prima frazione e a mettere sul piatto tutte le sue fantastiche abilità. Grazie ai 500 punti conquistati, Medvedev torna nella top ten dopo sole tre settimane di assenza e si assesta alla posizione numero 8, sesto nella Race to Turin. Per quanto concerne Sinner, un’altra bella settimana dopo quella che a Montpellier gli ha regalato il titolo: l’italiano sale al dodicesimo posto nel ranking ed è ora quinto nella Race.
Dopo un primo game molto faticoso al servizio, Sinner mostra subito di essere in un ottimo stato di forma e inizia a mettere Medvedev a più riprese in difficoltà, anche negli scambi lunghi dal russo tanto amati. Nel quarto gioco, l’altoatesimo conquista un break e allunga sul 3-1, confermando poi il vantaggio, con il servizio a disposizione, al termine di un turno di battuta faticosissimo (una palla del controbreak annullata). A questo punto, però, arriva la pronta reazione dell’ex numero 1 del mondo: il controbreak giunge nel sesto game, poi un turno di servizio vinto ai vantaggi permette a Medvedev di impattare sul 4-4. Il livello è elevatissimo: si stanno affrontando due tennisti in fiducia e sono innumerevoli gli scambi che fanno alzare in piedi tutto il pubblico di Rotterdam. Alla fine, è il nostro portacolori a salire in cattedra: il recente campione di Montpellier alza clamorosamemte l’intensità, si galvanizza e, dal 5-5 in avanti, non lascia più scampo dal vincitore degli US Open 2021: dopo 1 ora e 7 minuti di pura battaglia, il punteggio è 7-5 in favore di Sinner.
Medvedev incassa il colpo, ma non resta affatto a guardare: l’undicesima forza del ranking trova subito le forze per mettere a segno il break e, in pochi minuti, vola sul 2-0 nella seconda frazione. Il 21enne di Sesto Pusteria tira un po’ il freno a mano in questa fase dell’incontro, aumenta leggermente il suo numero di errori e il moscovita, dall’altra parte della rete, non si lascia certo pregare: avanti 3-1, Medvedev si porta ancora 15-40 con Jannik alla battuta, poi vince quel game ai vantaggi e ottiene un secondo break di vantaggio, mantenuto con qualche difficoltà (0-40 in favore dell’altoatesino nel quinto game) fino al 6-2 che, dopo 1 ora e 45 minuti, ha rimandato il verdetto al terzo parziale.
Il terzo set è bellissimo, palpitante nei suoi scambi, ma Medvedev è letteralmente un muro impossibile da sfondare: l’ex primo tennista del mondo conquista un break nel terzo game, poi lo consolida dopo aver annullato una palla del controbreak con un infallibile schema servizio-rovescio. Sinner resta in scia, non vuole mollare e continua a dimostrare di star pian piano compiendo un salto di qualità. Oggi, però, ha davanti a sé un avversario che ha troppa voglia di riscatto dopo la delusione Australian Open. Medvedev accelera anche nei game conclusivi e chiude 5-7 6-2 6-2, laureandosi campione nell’ATP 500 di Rotterdam.
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