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Nulla da fare per Lorenzo Musetti nell’ATP 500 del Queen’s: la sesta forza del seeding cede ad Holger Rune con il punteggio di 6-4 7-5 e abbandona ai quarti di finale la propria avventura sui prati londinesi. Il danese ottiene l’accesso alla prima semifinale della sua carriera sull’erba e riesce a farlo nel primo evento giocato su questa superficie ad esclusione di Wimbledon. Il suo prossimo avversario sarà Alex de Minaur, che precedentemente aveva battuto Adrian Mannarino per 6-4 4-6 6-4: l’australiano ha perso due volte su tre in carriera contro il nativo di Gentofte, ma ha vinto nella più recente circostanza sul cemento di Acapulco e ha molta più esperienza sull’erba rispetto al giovane talento scandinavo. Difficile, di conseguenza, sbilanciarsi in un pronostico.
Dopo due game iniziali piuttosto interlocutori, Rune mette subito alle strette l’azzurro sul proprio servizio: Musetti è, infatti, costretto a salvare due palle break già sulla situazione di 1-1. Salvatosi in quella circostanza, il carrarino è però perfetto nel game successivo ed è lui a piazzare il break, involandosi sul 4-1 e mettendo a referto la prima fuga. Il numero 6 del mondo, allora, chiede un medical timeout a causa di un problema al polso destro e, in effetti, non sembra in quel momento essere al 100% della condizione. Il danese soffre molto anche nel sesto game, salvo poi riuscire a tenere la battuta ai vantaggi e ad accorciare sul 2-4. Il livello di Musetti però cala in questa fase e sono proprio i suoi errori a ridonare al 20enne di Gentofte la necessaria fiducia per non pensare troppo al suo piccolo infortunio e per ottenere il controbreak nel settimo gioco, impattando sul 4-4 pochi istanti più tardi. Il tennista toscano continua a fare molta fatica da fondocampo e nella transizione in avanti, non è rapido nel pensiero come suo solito e Rune è pronto ad approfittarne: il campione del Masters 1000 di Parigi-Bercy conquista un secondo break consecutivo e veleggia spedito verso la chiusura del set, giunta dopo 57 minuti con lo score di 6-4.
L’inizio della seconda frazione è più equilibrato: entrambi alzano un po’ il loro livello – a dire il vero oggi non entusiasmante – e, anziché procedere a strappi, si seguono fedelmente i turni di battuta. A fare più fatica, tra i due, è Musetti: l’italiano si salva in un paio di circostanze ai vantaggi ed è bravo ad evitare di dover fronteggiare pericolose palle break. La sua resilienza paga i dividendi sperati: avanti 5-4, infatti, il numero 16 del mondo riesce a mettere tanta pressione sulle spalle di Rune, il quale è anche costretto ad annullare due set point. È lì che, tuttavia, si spengono le speranze azzurre: Rune tiene il servizio e poi piazza il break che decide le sorti della sfida, chiudendo i conti per 6-4 7-5 dopo 1 ora e 54 minuti.
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