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Jannik Sinner riparte da Pechino. Un mese dopo l’ottavo di finale perso contro Zverev a New York, il numero uno d’Italia riprenderà la propria corsa verso le Nitto ATP Finals anche con l’obiettivo di allontanare le critiche che lo hanno bersagliato dopo il forfait in Coppa Davis. Jannik non ha mai commentato le notizie circolate in queste settimane intorno al proprio conto, dedicandosi all’allenamento e al riposo. Ora l’obiettivo dell’azzurro è raccogliere più punti possibili in questa tournée asiatica per chiudere la pratica qualificazione e possibilmente conquistare altri titoli, coronando una stagione finora entusiasmante. Quella a Pechino sarà la prima partecipazione per Sinner, che si presenta ai nastri di partenza da numero 4 della Race, primo dei “non qualificati” dietro a Djokovic, Alcaraz e Medvedev. Il veloce è la superficie preferita dell’italiano, che quest’anno indoor ha già trionfato a Montpellier prima di raggiungere la finale di Rotterdam. Le caratteristiche del campo della capitale cinese sembrano quelle più adatte al gioco di Sinner, pronto ad affrontare un avversario di primo turno non banale: Daniel Evans.
Sinner contro Evans, atto I
Sarà una prima assoluta nel circuito la sfida tra Jannik Sinner e Daniel Evans, due giocatori che in questo 2023 stanno raggiungendo traguardi importanti: il britannico ha vinto il primo 500, a Washington, prima di mettere in fila un paio di prestazioni opache a Toronto e a Cincinnati. Lo US Open, invece, lo ha visto protagonista di un terzo turno di fuoco contro Alcaraz, al quale ha dato filo da torcere, riuscendo anche a strappare un set. A questa sfida il trentatreenne arriva dopo due vittorie in due incontri nel girone di Coppa Davis (contro De Minaur e Fils), seguite da una sconfitta al primo turno nel torneo cinese di Chengdu contro un lanciatissimo Safiullin. Oggi Evans è numero 33 del ranking e non sarà un avversario semplice per un Sinner certamente carico dopo il periodo di riposo seguito allo US Open. Quest’anno l’azzurro ha perso all’esordio solamente a Cincinnati, finora, in una partita che arrivava dopo poche ore dallo storico successo di Toronto.
Le chiavi del match
Sinner sa come approcciare a questo tipo di incontri, ha bisogno di entrare in campo concentrato e pronto ad azzannare l’avversario dal primo momento. Dal canto suo, Evans non è un giocatore schematico o che punta su un solo fondamentale: è duttile, pronto a costruire il proprio gioco sulla base del rendimento di chi si trova dall’altra parte della rete. Prendendo in considerazione l’ultima partita del britannico contro un top 10: quella con Alcaraz a New York, terzo turno, si nota una generale attitudine di Evans allo scambio prolungato, senza cercare il vincente nei primi colpi. La caratteristica che potrebbe mettere più in difficoltà Sinner è il servizio molto lavorato dell’inglese, che non dovrebbe consentire all’azzurro di rispondere con forza e impostare subito la partita su ritmi alti. Sarà un match in cui si entrerà spesso coi piedi in campo, e non è detto che sia un male per Sinner, vista l’altezza del rivale (1,75) e la sua prontezza non sempre impeccabile nei pressi della rete. A racchette ferme la superiorità tecnica e tattica dell’italiano è innegabile; le insidie sono sempre dietro l’angolo, ma Evans è un avversario alla portata del numero uno italiano, che deve iniziare al meglio la tournée asiatica per arrivare tra i primi otto del mondo e chiudere in bellezza un’annata, fin qui, più che positiva.
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